Storia dell'Afghanistan: differenze tra le versioni

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Mentre la disillusione cresceva, il 27 aprile [[1978]] il PDPA diede vita a un sanguinoso colpo di Stato (la cosiddetta "rivoluzione di aprile"), che si concluse con il rovesciamento e l'assassinio di Daoud e di gran parte della sua famiglia. [[Nur Mohammad Taraki]], segretario generale del PDPA, divenne presidente del Consiglio rivoluzionario e primo ministro dell'appena costituita Repubblica Democratica dell'[[Afghanistan]], fortemente sostenuta dall'[[Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|URSS]].
 
'''Testo in grassetto'''== Il [[Partito DemocratiЁcoDemocratico Popolare dell'Afghanistan]] al potere ([[1978]]-[[1992]]) ==
{{vedi anche|Guerra sovietico-afghana}}
Il PDPA, partito socialista filo-comunista, mise in atto un programma di governo socialista che prevedeva principalmente una riforma agraria che ridistribuiva le terre a 200 000 famiglie contadine. Ma anche l'abrogazione dell'''ushur'', ovvero la decima dovuta ai latifondisti dai braccianti. Fu inoltre abrogata l'usura, i prezzi dei beni primari furono calmierati, i servizi sociali statalizzati e garantiti a tutti, venne riconosciuto il diritto di voto alle donne e i sindacati legalizzati. Si svecchiò tutta la legislazione afghana col divieto dei matrimoni forzati, la sostituzione delle leggi tradizionali e religiose con altre laiche e marxiste e la messa al bando dei tribunali tribali. Gli uomini furono obbligati a tagliarsi la barba, le donne non potevano indossare il [[burqa]], mentre le bambine poterono andare a scuola e non furono più oggetto di scambio economico nei matrimoni combinati.
 
Si avviò anche una campagna di alfabetizzazione e scolarizzazione di massa e nelle aree rurali vennero costruite scuole e cliniche mediche. La religione islamica non venne penalizzata in alcun modo, ma le gerarchie religiose islamiche afgane preferirono denunciare il contrario perché in realtà fortemente penalizzati dalla riforma agraria e dall'abrogazione dell'''ushur'', di cui essi erano beneficiari. Ben presto le stesse gerarchie ecclesiastiche passarono a un'opposizione armata incoraggiando la ''[[jihād]]'' (''''''guerra santa'''''') dei ''[[mujaheddin]]'' (santi guerrieri) contro "il regime dei comunisti atei senza [[Dio]]". In verità Taraki, amato dalla popolazione afghana, rifiutò sempre l'idea di definire il suo nuovo regime come "comunista", preferendo aggettivi come "rivoluzionario" e "nazionalista".
 
Gli stessi rapporti con l'[[Urss]] si limitarono ad accordi di cooperazione commerciale per sostenere la modernizzazione delle infrastrutture economiche (in particolar modo le miniere di minerali rari e i giacimenti di gas naturale). L'[[Urss]] inviò anche degli appaltatori per costruire strade, ospedali e scuole e per scavare pozzi d'acqua; inoltre addestrò ed equipaggiò l'esercito afghano. Il governo rispose agli oppositori con un pesante intervento militare e arrestando, mandando in esilio e giustiziando molti ''mujaheddin''.
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Il 3 luglio [[1979]] Carter firmò la prima direttiva per l'organizzazione di aiuti bellici ed economici segreti ai ''mujaheddin'' afgani. In pratica la [[Central Intelligence Agency|Cia]] avrebbe creato una rete internazionale coinvolgente tutti i paesi arabi per rifornire i ''mujaheddin'' di soldi, armi e volontari per la guerra. Base dell'operazione sarebbe stato il [[Pakistan]], dove venivano così costruiti anche campi di addestramento e centri di reclutamento. Buona parte dell'operazione fu finanziata col commercio clandestino di oppio afghano.
 
A capo della guerriglia, su consiglio del [[Pakistan]], fu posto [['''Gulbuddin Hekmatyar''']], noto per la crudeltà con cui sfigurava (usando l'acido) le donne a suo dire non in linea coi precetti islamici. I ''mujaheddin'' afgani di Hekmatyar diventarono rapidamente una potente forza militare, distinguendosi in crudeltà con pratiche che prevedevano un lento scuoiamento vivo dei nemici e l'amputazione di dita, orecchi, naso e genitali. Taraki chiese aiuto all'[[Urss]], ma questi preferì rimanere sostanzialmente fuori dalla guerra civile.
 
La svolta arrivò nel settembre [[1979]], con l'uccisione di Taraki ad opera del suo vice primo ministro [[Hafizullah Amin]], il quale, salito al potere, iniziò a perseguitare, cosa finora sempre rifiutata da Taraki, l'opposizione politica islamica, che così, inevitabilmente, si rafforzò e si radicalizzò. Visto il passato (statunitense) di Amin, l'ambiguità del personaggio e le reiterate scelte politiche autolesionistiche (soprattutto l'omicidio di Taraki) l'[[Urss]] ritenne di aver davanti un uomo della Cia.
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[[Osama bin Laden]] era uno dei principali organizzatori e finanziatori dei ''mujaheddin''; il suo [[Maktab al-Khadamat]] (MAK, ''Ufficio d'Ordine'') incanalava verso l'[[Afghanistan]] denaro, armi e combattenti musulmani da tutto il mondo, con l'assistenza e il supporto dei governi americano, pakistano e saudita. Nel [[1988]] bin Laden abbandonò il MAK insieme ad alcuni dei suoi membri più militanti per formare [[al-Qāʿida]], con lo scopo di espandere la lotta di resistenza anti-sovietica e trasformarla in un movimento fondamentalista islamico mondiale. Il 20 novembre [[1986]] viene destituito Karmal a favore di [[Haji Mohammed Chamkani]], che resterà in carica fino al 30 settembre [[1987]], quando Presidente del Consiglio Rivoluzionario diventerà [[Sayd Mohammed Najibullah]], carica che dal novembre [[1987]] diventerà quella di Presidente della Repubblica.
 
La guerra finì (dopo 1,5 milioni di afgani morti, 3 milioni di disabili e mutilati, 5 milioni di profughi e milioni di mine) con gli accordi di [[Ginevra]] del 14 aprile [[1988]] che avviarono il ritiro dell'[[Armata Rossa]]. L'Unione Sovietica ritirò le sue truppe nel febbraio [[1989]], ma continuò ad aiutare il presidente [[Mohammad Najibullah]]. Continuarono anche massicci gli aiuti ai ''mujaheddin'' da parte della Cia e dell'[[Arabia Saudita]]. Con il [[storia dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], il Presidente Najibullah fu destituito il 17 aprile '''Testo in grassetto'''[[1992]], quando [[Abdul Rashid Dostum]] si ribellò e si alleò con [[Ahmad Shah Massoud]] per prendere il controllo di [[Kabul]] e proclamare la Repubblica Islamica dell'[[Afghanistan]].
 
== L'[[Afghanistan]] islamico parlamentare ([[1992]]-[[1996]]) ==