Nuoto: differenze tra le versioni
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=== Delfino/Farfalla ===
{{vedi anche|delfino (nuoto)}}
Lo stile a ''delfino'' è uno dei quattro stili ufficiali del nuoto e fa parte dello stile misto. Considerato da molti lo stile più spettacolare, ma allo stesso tempo difficile, richiede un notevole sforzo fisico e una perfetta coordinazione sia di gambe sia di braccia.<ref name=DELFINO>{{cita web|autore=nuotomania.it|url=http://www.nuotomania.it/nuototecnica4.html|titolo=Tecnica del nuoto - Delfino|accesso=23 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110103080307/http://www.nuotomania.it/nuototecnica4.html|dataarchivio=3 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref> Lo stile viene spesso denominato delfino (anche se il termine tecnico è farfalla) in quanto il tipico movimento ondulatorio delle gambe ricorda i movimenti della nuotata dei [[Delphinidae|delfini]]. Il delfino è l'evoluzione della farfalla (nome che conserva a livello agonistico) e si differenzia soprattutto nell'azione della gambata. Il delfino fa la sua prima comparsa nel [[1927]], quando il nuotatore e pallanuotista [[Germania|tedesco]] [[Erich Rademacher]] nuota una gara a rana portando le braccia fuori dall'acqua.<ref name=DELFINO2>{{Cita|Colwin|p. 30}}.</ref> Sette anni più tardi, nel [[1933]], Henry Myers riprese lo stile utilizzato da Rademacher nuotando una gara a rana con le braccia fuori dall'acqua e l'anno successivo David Ambruster perfezionò la bracciata del nuovo stile che stava nascendo, dandogli il nome butterfly
=== Dorso ===
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=== Stile libero / crawl===
{{vedi anche|stile libero|crawl}}
Lo ''stile libero'' o ''crawl'' è uno dei quattro stili ufficiali del nuoto e fa parte dello stile misto. Le norme FINA impongono pochissime restrizioni sull'azione natatoria dei nuotatori: sostanzialmente il nuotatore può nuotare in qualsiasi stile, usando teoricamente anche uno stile personale. Le uniche limitazioni sono l'impossibilità, durante i misti, di nuotare la frazione dello stile libero mediante uno degli stili già usati in precedenza e la necessità durante tutta la durata della gara di "rompere la superficie dell'acqua" ovvero una parte del corpo del nuotatore deve sempre emergere. A parziale deroga di quest'ultima regola, è possibile per il nuotatore stare in immersione, ma per non più di 15 metri, dopo il tuffo alla partenza e dopo ogni virata<ref>{{cita web|url=http://www.federnuoto.it/pdf/n_reg_tec_2009-2012.pdf|titolo=Regolamento Tecnico - Nuoto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110921223704/http://www.federnuoto.it/pdf/n_reg_tec_2009-2012.pdf|data=21 settembre 2011|urlmorto=sì|formato=pdf|accesso=5 aprile 2020}}</ref>. Si impone inoltre che, qualora un atleta interrompa la nuotata, lo stesso non cammini sul fondo della vasca e non si tiri ai galleggianti delimitatori di corsia. Essendo uno stile non regolato da norme, nella storia varie sono state le tecniche utilizzate per gareggiare. Inizialmente gli stili utilizzati dai nuotatori erano l'''overarm'' e il ''[[trudgen]]'', che col passare del tempo hanno lasciato posto al ''[[crawl]]''.
=== Misti ===
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