Charlotte de Robespierre: differenze tra le versioni

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Liberata dopo due settimane di prigionia dal Comitato di sicurezza generale termidoriano, andò ad abitare presso degli amici, la famiglia Mathon. La figlia di Mathon l'amava come se fosse stata sua madre. Divenne inoltre intima amica di [[Giuseppina di Beauharnais]]. Dal 1803 ottenne da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] un modesto sussidio, addebitato ai conti speciali del ministero dell'interno diretto da Fouché, che le fu ridotto sotto la [[Restaurazione francese|Restaurazione]] per ordine di [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]], soppressa il 1º gennaio 1823 ma ristabilita nel 1830, sotto [[Carlo X di Francia|Carlo X]], da [[Jean-Baptiste Gaye|Matignac]]. Sopravvissuta quarant'anni ai due fratelli, morì povera il 1º agosto 1834 tra la famiglia Mathon, alla cui figlia, con testamento olografo del 1828, lasciò in eredità alcuni modesti mobili ed effetti personali, e fu sepolta nel [[cimitero di Montparnasse]] due giorni dopo. La tomba non esiste più dalla fine degli anni trenta.
 
Charlotte lasciòLasciò in eredità tutti i suoi scritti e documenti al giovane repubblicano [[Albert Laponneraye]], conosciuto nel 1832, quando questi aveva pubblicato un primo volume dei discorsi di Maximilien Robespierre. Laponneraye pubblicò subito le memorie di Charlotte con alcune sue integrazioni. Pochi mesi dopo apparve una seconda edizione e una terza nel 1840, all'interno dei quattro volumi delle ''Opere'' di MaximilienRobespierre curate da Laponneraye.<ref>G. Walter, ''Robespierre'', pp. 599-600.</ref>
 
== Scritti ==
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== Bibliografia ==
* Gérard Walter, ''Robespierre'', ParisParigi, Gallimard, 1946.
* Gabriel Pioro, Pierre Labracherie, ''Charlotte Robespierre et ses mémoires'', ParisParigi, Editions sociales internationales, 1960.
* Gabriel Pioro, Pierre Labracherie, ''Charlotte Robespierre et ses amis'', «Annales historiques de la Révolution Française», 165, juillet-septembre 1961.
* Albert Mathiez, ''Robespierre'', Bolsena, Massari, 2006, ISBN 88-85378-00-5.