Gabriella Sica: differenze tra le versioni

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Nata a Viterbo, vive a [[Roma]] dall'età di dieci anni. Ha studiato al Liceo Classico "Terenzio Mamiani" e presso la Facoltà di Lettere dell'Università "Sapienza" di Roma, dove si è laureata con il prof. Walter Pedullà e dove ha insegnato Letteratura italiana.
 
Subito comincia a pubblicare recensioni di libri che sono anche un documento delle sue passioni letterarie, comeche documentaè descritto in un'intervista rilasciata a Erica Bouvier per la sua tesi di Laurea nel 2020. Smette di scrivere ancora giovanissima sui giornali quando inizia a pubblicare come autore in proprio, e solo saltuariamente ritornerà alla passione per i giornaliquotidiani che ancora continua a leggere.
 
A partire dagli anni '80 inizia a svolgere un'intensa e generosa attività nell'ambito della poesia contemporanea, aggregando attorno alla rivista «Prato pagano», che dirigerà dal [[1980]] al [[1987]], alcuni poeti della cosiddetta "generazione dell'80" (detta anche della "parola ritrovata"). Lei stessa racconta, nell'introduzione a un libro di Flavia Giacomozzi, ''Campo di battaglia. Poeti a Roma negli anni ottanta (antologia di «Prato pagano» e «Braci»)'', come in quegli anni ci sia stata «una postura morale acquisita dai poeti giovani, l'aggiunta di un supplemento di interiorità che rappresentò un modo per ristabilire l'autenticità e la credibilità del fare poesia». Hanno in vario modo partecipato, tra altri, Beppe Salvia, Pietro Tripodo, Valerio Magrelli, Claudio Damiani, Marco Lodoli, Arnaldo Colasanti, Antonella Anedda, Paolo Prestigiacomo, Silvia Bre, Giacomo F, Rech, Edoardo Albinati. Il 7 giugno 2018 è stata inaugurata alla Biblioteca Nazionale di Roma la mostra "Prato pagano e la poesia degli anni Ottanta" con manoscritti, disegni, fotografie e copertine della rivista, e si è conclusa l'8 ottobre 20018 con un seminario, "Parto pagano. Il futuro nell'antico".
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Nel 2019 la Biblioteca Nazionale di Roma, ha acquisito per la Galleria "Spazi 900", in occasione del convegno sulla rivista "Prato pagano", un ritratto di Gabriella Sica con Beppe Salvia opera della pittrice Loretta Surico.
 
Inizia a pubblicare i suoi testi poetici sulla rivista «Prato pagano» nel 1980, su l'«Almanacco dello Specchio» Mondadori nel 1983, con una prefazione di Giovanni Raboni . Sue poesie appaiono ancora nell'"Almanacco dello Specchio" Mondadori nel 2007 e nel 20112009. Ha pubblicato poesie su varie riviste, in particolare su "Nuovi Argomenti" fin dal 1979, in antologie e su vari giornali tra cui il "Corriere della sera", "Il Messaggero e "La Stampa - Specchio".
 
Nel 1986 pubblica il suo primo libro di poesie, dal titolo "La famosa vita", che esce come "Quaderno di Prato pagano) e che vince ill'anno prestigiososuccessivo grazie alla giuria tecnica prima e popolare poi il Premio di Poesia Brutium-Tropea. Escono poi nel 1992 "Vicolo del Bologna" (finalista vincitore al Premio "San Pellegrino), nel 1997 "Poesie bambine", nel 2001 "Poesie familiari" ([[Fazi Editore]]), che vince il Premio Internazionale di Poesia Camaiore ed è finalista vincitore al Premio Frascati di Poesia e al Premio Metauro. Nel 2009 pubblica il suo ultimo libro di poesia, "Le lacrime delle cose", vincitore del [[Premio Alghero Donna|Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo]] per la sezione poesia nel 2010, del Premio Garessio-Ricci, finalista vincitore al Premio Internazionale Dessì e al Premio Lucia Rodacanachi-Arenzano.
 
Ha partecipato ai Festival Internazionali di poesia, l'ultimo a Massenzio nel 2018.