Teoria e prassi del collettivismo oligarchico: differenze tra le versioni

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Il Partito Interno è guidato dal Grande Fratello, un leader che viene rappresentato come un semidio (probabilmente una figura fittizia) al quale tutti devono obbedienza e che tutti adorano. Il Partito Esterno ha compiti più amministrativi, e mette in opera le disposizioni del Partito Interno mentre i Prolet eseguono il lavoro di manovalanza.
 
La massa della popolazione non si ribella al Partito perché la [[propaganda]] del [[Ministero della Verità|Minver]] nasconde fatti e informazioni che permetterebbero confronti tra gli stati e i sistemi politici e, quindi, scoprire il loro stato di schiavitù. Generalmente i Prolet non sono soggetti alla propaganda: "Gli si può concedere libertà intellettuale perché non hanno intelletto", perciò nessun desiderio di ribellione nasce da questa classe sociale. Invece, tutti i membri del Partito (Interno o Esterno) sono controllati grazie alla tecnologia affinché sviluppino solo pensieri [[Politicamente corretto|ortodossi]] senza deviazioni intellettuali quali scetticismo o [[Libero pensatore|libero pensiero]], perciò un membro del Partito "non deve avere sentimenti personali e niente meno che entusiasmo. Egli vive alla continua ricerca degli odiati nemici stranieri e dei traditori interni, e per servire il potere e la saggezza del Partito".
 
Al fine di salvaguardare la fondamentale fiducia nell'onniscienza ed infallibilità del Grande Fratello e del Partito, il [[Ministero della Verità|Miniver]] pratica una continua falsificazione della storia in modo tale che il passato non abbia oggettiva esistenza, dato che esso risiede nei documenti e nella memoria. I documenti vengono quindi distrutti, falsificati o creati ex novo alla bisogna, e la memoria confusa con la propaganda, il bispensiero o quando necessario, il lavaggio del cervello, affinché la versione ''corrente'' della memoria storica collettiva coincida sempre con quella ''ufficiale'' del Partito. In sostanza, la storia non esiste più poiché se i fatti storici negano la versione ufficiale ''pro tempore'' decisa dal Partito, "si cambiano i fatti".
 
Al fine di prevenire la non ortodossia, il Partito inculca nei suoi membri l'abitudine di pensiero chiamata [[Bispensiero]], ovvero la capacità di cambiare opinione all'istante, credendo con profonda convinzione nella nuova versione dei fatti anche se questa dovesse essere in palese contraddizione con quanto espresso pochi istanti prima. Una volta applicata, questa tecnica permette di ovviare allo [[Psicoreato]] ovvero la deviazione dall'ortodossia di pensiero dettata dal Partito e dal Grande Fratello.