Henry de Montherlant: differenze tra le versioni
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Divenuto quasi [[Cecità|cieco]], si suicidò nel [[1972]], ripetendo il gesto dei filosofi [[stoici]] che aveva pubblicamente ammirato per tutta la vita.<ref>{{Cita|Vin|p. 128}}.</ref>
Quattro ore prima di morire dichiarò al pittore Mac'Avoy: «Sono sulla lista nera. [...] So che tutto è finito per me». [[Pierre Pascal]],
Durante la sua vita Montherlant fu sempre molto riservato e non scrisse mai nulla sulla propria vita sentimentale e sessuale; nei romanzi ritenuti a sfondo autobiografico i personaggi praticano la sessualità [[eterosessuale]].<ref>Jean Cau, Croquis de mémoire (Biographie), Paris, Julliard, 1985, 261 p. (ISBN 978-2-260-00402-8, OCLC 13272050), pages 191 à 193 et biographie de Pierre Sipriot.</ref> In una pagina dei suoi ''Carnets'' definirà l'omosessualità come una pratica del tutto naturale al contrario delle religioni, che la condannano, tutte contro-natura e irrazionali: «L'homosexualité est la nature même: on la fait passer pour vice ou maladie; elle mène à la prison, au bûcher. [...] les religions, toutes fondées sur la contre-nature et la contre-raison».<ref>{{Cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=Essais|editore=Gallimard|città=Paris|anno=1963 |p=1028}}</ref>
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