Oswald Wirth: differenze tra le versioni

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Nel [[1887]] ricevette una lettera da [[Stanislas de Guaita]], poeta ed esoterista francese di origine italiana, col quale instaurò subito un rapporto di amicizia, divenendone il segretario e collaboratore. Su de Guaita, ci dice: ''«Egli fu l'ispiratore dei miei studi che non ho mai abbandonato.»''<ref>Oswald Wirth - ''I Tarocchi'', introduzione dell'Autore.</ref>
 
Su sua richiesta<ref>(è così riportato nel suo libro ''I Tarocchi'')</ref> approfondì lo studio e la simbologia dei [[Tarocchi]]. Sulla base dei cosiddetti ''Tarocchi di Marsiglia'', ne ridisegnò i 22 ''Arcani Maggiori'' o ''Trionfi'', cercando di recuperarne l'antico aspetto simbolico, nonché i giusti colori e significati esoterici. Il suo libro, del [[1924]], è il trattato forse più famoso e completo sui Tarocchi, e il suo mazzo di carte, sebbene non sia il più diffuso, è probabilmente il più rigoroso dal punto di vista esoterico e simbolico.<ref>Oswald Wirth - ''I Tarocchi'', Edizioni Mediterranee, 1975-2005 - Titolo dell'edizione originale francese ''Le Tarot des Imagiers du Moyen Age'', 1924</ref> Il mazzo di Oswald Wirth è citato anche dal celebre studioso contemporaneo [[Alejandro Jodorowsky|Alejandro Jodorowski]] nel suo trattato ''La via dei Tarocchi'',<ref>{{Cita web|url=https://enciclopediadeitarocchi.com/jodorowsky-la-via-dei-tarocchi/|titolo=Jodorowsky. La via dei tarocchi|autore=redazione|sito=Enciclopedia dei tarocchi|data=2019-01-11|lingua=it-IT|accesso=2021-07-13}}</ref> edito dalla casa editrice Feltrinelli e redatto in collaborazione con '''Marianne Costa'''. Nel testo Jodowroski cita più volte le teorie dell'esoterista svizzero e propone come modello per l'interpretazione e per lo studio proprio il mazzo restaurato da Wirth.
 
== Opere ==