Kalām: differenze tra le versioni

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Una terza questione accese gli animi, quella dei limiti del [[qadar]] divino ossia dell'"attività decretante" di Allah che, secondo concezioni estreme, eserciterebbe una "costrizione" (''jabr'') su tutto il creato in ogni suo aspetto e giungerebbe perciò a vanificare qualsiasi margine di libertà umana (da cui la corrente omonima ''[[jabrita]]'', in sostanza [[Predestinazione|predestinazionista]]); la posizione opposta, che fa salvo invece un qualche margine di libertà individuale e sostiene di conseguenza il libero arbitrio, prese il nome di [[qadarita]].
 
A partire dal IX secolo si forma la grande scuola dei [[mu'taziliti]] che, anche avvalendosi dei nuovi strumenti della dialettica (pervenuti attraverso le diffuse traduzioni dal greco di testi di scienza e filosofia a partire dall'VIII sec.), svilupperanno in una riflessione più organica e sistematica alcune tesi di matrice [[Qadariyya|qadarita]] e rifletteranno a fondo sul concetto centrale di [[tawhid|tawḥīd]] ("unità" divina); più tardi si formerà la scuola degli [[Ash'ariti]], che dal X sec. prenderà il sopravvento, in parte mediando con correnti più tradizionaliste e conservatrici sensibili al lascito jabrita e che si coaguleranno nell'indirizzo dell'[[Hanbalismo]], ferocemente avverso alla "scienza straniera" dei filosofi [[Ellenismo|ellenizzanti]] e ai teologi di indirizzo dialettico; un'ulteriore scuola, quella dei [[maturiditi]] si svilupperà nei territori più orientali, ispirandosi in parte al lascito mu'tazilita.
 
== Note ==
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* [[A.S. Tritton]], ''Muslim Theology'', Londra, 1947
* [[A.J. Wensinck]], ''The Muslim Creed. Its Genesis and Historical Development'', Londra, 1965
 
Trattazioni più recenti:
* [[M. Arkoun]], ''Essais sur la pensée islamique'', Parigi, 1979