Utente:Gnothidichselbst/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 1:
Kiziria 28-29 sui cognomi
 
== Grammatica ==
{{vedi anche|Grammatica georgiana}}
 
=== Morfologia ===
Il georgiano è una lingua fortemente [[lingue agglutinanti|agglutinante]], sia nella morfologia [[Flessione (linguistica)|flessiva]] sia in quella [[Derivazione (linguistica)|derivazionale]].
 
I [[sostantivi]] sono [[Declinazione (linguistica)|declinati]] rispetto al [[Caso (linguistica)|caso]] ([[caso nominativo|nominativo]], [[caso ergativo|ergativo]], [[caso dativo|dativo]], [[caso genitivo|genitivo]], [[caso strumentale|strumentale]], [[caso avverbiale|avverbiale]] e [[caso vocativo|vocativo]]) e al [[Numero (linguistica)|numero]] (singolare e plurale), ma non rispetto al [[Genere (linguistica)|genere]]. Non esiste l'[[Articolo (linguistica)|articolo]]. I casi sono indicati da un apposito insieme di [[suffissi]], che vengono aggiunti direttamente alla radice se il sostantivo è al singolare o alla radice più il suffisso ''-eb'' se è al plurale. Ad esempio
* კაცი ''k'ats-i'' "uomo"
* კაცები ''k'ats-eb-i'' "uomini"
* კაცის ''k'ats-is'' "dell'uomo"
* კაცების ''k'ats-eb-is'' "degli uomini"
etc.
 
Come i sostantivi, anche i [[pronomi]] sono declinati rispetto al caso e al numero e non distinguono il genere. Non c'è distinzione neppure alla terza persona, come invece avviene, ad esempio, nella [[lingua inglese]] (ad es. ის ''is'' "egli", "ella", "esso"; მისი ''misi'' "suo (di lui)", "suo (di lei)" etc).
 
Gli [[aggettivi]] in funzione attributiva [[Accordo (linguistica)|concordano]] con il sostantivo solo nel caso e non nel numero (ad es. კარგი კაცი ''k'argi k'atsi'' "l'uomo buono", კარგი კაცები ''k'argi k'atsebi'' "gli uomini buoni"); la declinazione, inoltre, è semplificata rispetto a quella dei sostantivi. Quando invece l'aggettivo viene sostantivato, si comporta in tutto e per tutto come un nome e può andare al plurale (ad es. კარგები ''k'argebi'' "quelli buoni"). Tutti i quantificatori, compresi i [[Numerale|numerali]], sono trattati alla stregua degli altri [[aggettivi qualificativi]] e sono seguiti dal sostantivo al singolare (ad es. ერთი კვირა ''erti k'vira'' "una settimana", ორი კვირა ''ori k'vira'' "due settimane", ბევრი კვირა ''bevri k'vira'' "molte settimane" etc).
 
Il georgiano fa un uso quasi esclusivo di [[Posposizione|posposizioni]] - l'equivalente delle [[Preposizione|preposizioni]] italiane, ma poste dopo i sostantivi a cui si riferiscono, anziché prima (ad es. ეჭვი ''ech'vi'' "dubbio" → ეჭვს გარეშე ''ech'vs gareshe'' "senza dubbio"). Le più comuni sono [[Clitico|clitiche]] e vengono scritte attaccate al sostantivo (ad es. საქართველოში ''sakartvelo-shi'' "in Georgia", მაგიდაზე ''magida-ze'' "sul tavolo"). Ciascuna posposizione richiede che il sostantivo modificato sia in un caso specifico, tipicamente il genitivo o il dativo (in maniera simile alle preposizioni di molte [[lingue indoeuropee]], come il [[lingua tedesca|tedesco]], il [[lingua russa|russo]] o il [[lingua latina|latino]]).
 
L'argomento più complesso della morfologia georgiana è il [[verbo]]. I verbi sono tradizionalmente divisi in quattro classi, a ciascuna delle quali sono associati un modello generale di [[Coniugazione (linguistica)|coniugazione]] e una sfumatura semantica prevalente:
*1ᵃ classe: [[Transitività (linguistica)|transitivi]] (აძლევს ''adzlevs'' "dà"), [[Diatesi causativa|causativi]] (ალამაზებს ''alamazebs'' "rende bello");
*2ᵃ classe: [[Verbi inaccusativi|intransitivi inaccusativi]] (ხდება ''khdeba'' "succede"), [[Diatesi passiva|passivi]] (კეთდება ''k'etdeba'' "viene fatto");
*3ᵃ classe: [[Verbi inergativi|intransitivi inergativi]] (მუშაობს ''mushaobs'' "lavora");
*4ᵃ classe: verbi di sentimento o di stato d'animo (უყვარს ''uq'vars'' "ama").
Ogni classe richiede inoltre una specifica sintassi dei casi (si veda oltre in [[#Sintassi]]).
 
La coniugazione si basa sull'aggiunta e sulla sottrazione di un gran numero di [[affissi]] alla radice (sia prefissi, sia suffissi). Una singola voce verbale può così arrivare ad avere sette o otto [[morfemi]] diversi in contemporanea, ad esempio:
:დამაწერინებდით
:''da-m-a-ts'er-in-eb-d-i-t''
:"mi avreste fatto scrivere"
 
Il verbo manifesta inoltre una concordanza [[Polipersonalismo|polipersonale]]: vengono codificate la persona e il numero sia del soggetto che dell'oggetto, tipicamente quello indiretto.
 
Sebbene i verbi delle singole classi aderiscano ad alcune regole comuni, la loro coniugazione non è del tutto uniforme: la scelta di alcuni morfemi è regolata da casistiche molto complicate, oppure è imprevedibile. Un grandissimo numero di verbi sono irregolari, soprattutto quelli di uso comune (su vari livelli: alterazioni [[Morfonologia|morfonologiche]], radici [[Suppletivismo|suppletive]], terminazioni anomale etc). Questo stato di cose fu messo in evidenza già da [[Francesco Maria Maggio]], l'autore della prima grammatica georgiana (datata 1643), che accingendosi a trattare del verbo scriveva:
 
{{citazione|Benché le coniugazioni dei verbi siano innumerevoli, dal momento che quasi qualsiasi verbo richiede la sua, tuttavia esporrò, anche se brevemente, quei (verbi) che servono maggiormente all'uso e che obbediscono a una sola logica e legge.|Francesco Maria Maggio, ''Syntagmata linguarum orientalium quae in Georgiae Regionibus audiuntur'', III, traduzione di Luigi Mantovani|Etsi coniugationes verborum innumerae quidem sunt, quippe fere verborum quodlibet vendicat sibi suam, dicam tamen et breviter, quae usui deserviunt magis, et quae sub unica ratione et lege conveniunt.|lingua=la}}
 
=== Sintassi ===
L'aspetto più complesso della sintassi è l'uso dei casi nella codifica degli [[Argomento (linguistica)|argomenti verbali]]. In quasi tutti i contesti l'[[allineamento morfosintattico]] è quello di una [[lingua nominativo-accusativa]]. Il soggetto va quindi al nominativo e l'oggetto al dativo. In alcuni casi il soggetto logico viene espresso come un oggetto grammaticale e l'oggetto logico come un soggetto grammaticale, fenomeno tradizionalmente noto come ''inversione'' (ad es. გოგოს აქვს წიგნი ''gogos akvs ts'igni'' "la ragazza ha un libro", lett. "alla ragazza è-avere un libro").
 
Dallo schema nominativo-accusativo si discostano però due "tempi", uno dei quali è l'[[aoristo]], l'equivalente del [[passato remoto]] italiano. In questo ambiente i verbi di 1ᵃ classe (transitivi) e quelli di 3ᵃ classe (intransitivi inergativi) hanno il soggetto all'ergativo e l'eventuale oggetto diretto al nominativo; i verbi di 2ᵃ classe (intransitivi inaccusativi) e quelli di 4ᵃ classe (verbi di sentimento) non alterano l'uso dei casi. Ne risulta che il nominativo è al contempo il caso dell'oggetto dei transitivi e il caso del soggetto di gran parte degli intransitivi, fatto che ha portato all'interpretazione tradizionale di un allineamento [[Lingua ergativo-assolutiva|ergativo]] (in particolare di un'ergatività cosiddetta "scissa", perché assente negli altri tempi). Rimane tuttavia anomala la 3ᵃ classe, che è composta da verbi intransitivi con soggetto all'ergativo. A fronte di tale anomalia e di un'analisi semantica delle classi verbali, [[Alice Harris]] ha proposto che l'allineamento sia in realtà [[Lingua attivo-stativa|attivo-inattivo]], con il caso ergativo usato come agentivo e il nominativo usato come pazientivo.
 
L'ordine delle parole è piuttosto libero e tutte le disposizioni sono ammesse per motivi di enfasi. Se però la frase non è [[Marcatezza (linguistica)|marcata]] (cioè se non si pone l'enfasi su nessuno dei suoi costituenti), l'ordine è [[Soggetto Verbo Oggetto|SVO]] o [[Soggetto oggetto verbo|SOV]].
 
== Storia ==