Sciuscià (film): differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano = Sciuscià
|immagine = Sciuscià-titolo.jpg
|didascalia = Titolo di testa del film
|lingua originale = [[Lingua italiana|italiano]], [[lingua inglese|inglese]]
|paese = [[regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]
|titolo alfabetico = Sciuscià
|anno uscita = [[1946]]
|tipo colore = B/N
|aspect ratio = 1,37:1
|genere = drammatico
|regista = [[Vittorio De Sica]]
|soggetto = [[Sergio Amidei]], [[Adolfo Franci]], [[Cesare Giulio Viola]], [[Cesare Zavattini]]
|sceneggiatore = [[Sergio Amidei]], [[Adolfo Franci]], [[Cesare Giulio Viola]], [[Cesare Zavattini]], [[Gerardo Guerrieri]]
|produttore = [[Paolo William Tamburella]]
|casa produzione = Alfa Cinematografica
|casa distribuzione italiana = [[Ente Nazionale Industrie Cinematografiche|E.N.I.C.]]
|attori = * [[Franco Interlenghi]]: Pasquale Maggi
|attori=
* [[Franco Interlenghi]]: Pasquale Maggi
* [[Rinaldo Smordoni]]: Giuseppe Filippucci
* [[Annielo Mele]]: Raffaele
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* [[Irene]]: mamma di Giuseppe
* [[Leonardo Bragaglia]]: ragazzo
|doppiatori italiani =
|fotografo = [[Anchise Brizzi]]
|montatore = [[Niccolò Lazzari]]
|effetti speciali =
|musicista = [[Alessandro Cicognini]]
|scenografo = [[Ivo Battelli]]
}}
 
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[[File:Sciuscia48.jpg|thumb|upright=1.3|[[Franco Interlenghi]], [[Rinaldo Smordoni]] e [[Maria Campi]]]]
 
[[Achille Valdata]] sul periodico torinese ''Cine-Teatro'' n. 10 del 15 maggio 1946, afferma: "(...) Sarà un'opera che nella storia del nostro cinematografo (...) resterà come un aspro documento, una ferma testimonianza di un anormale periodo della vita italiana (...). Gli sciuscia sono stati osservati con occhio paterno, comprensivo, attento da Vittorio De Sica, che ne ha fatti i protagonisti del suo film più arduo e impegnativo; un film che se anche allinea manchevolezze e presenta squilibri narrativi e grigiori troppo accentuati, resta ugualmente il suo migliore, e più convincente e vero. Manchevole è forse il soggetto nel suo nucleo essenziale (...) ma è giusto tuttavia sottolineare l'eloquente evidenza documentaria (...) di tutta la parte descrittiva, suggerita (...) da un regista di straordinaria sensibilità e colta da un obiettivo implacabile a fissare con provetta esperienza tecnica gli aspetti più angosciosi d'un ambiente e d'un mondo. Ma dove De Sica appare come non mai ispirato, è nella guida dei piccoli interpreti (...)".
 
[[Gianni Rondolino]] nel ''[[Catalogo Bolaffi]] del cinema italiano vol. 1'', scrive: «Insieme ai due film ''[[Roma città aperta]]'' e ''[[Paisà]]'' questo di De Sica è stato considerato il terzo capolavoro del neorealismo, sia per il tema affrontato (i ragazzi abbandonati che si danno alla delinquenza in una [[Roma]] sconvolta dalla [[guerra]] e occupata dalle truppe alleate), sia per lo stile della rappresentazione (una narrazione il più possibile documentaristica con personaggi presi dalla strada e ambienti dal vero). Il film narra la storia tragica di Pasquale e Giuseppe coinvolti in una rapina e chiusi in [[riformatorio]]. Qui in attesa di giudizio vengono in contatto con altri ragazzi traviati, sono maltrattati e incompresi, la loro stessa amicizia si raffredda. Alla fine mentre fuggono dal riformatorio verso la libertà rappresentata da un [[cavallo]] bianco, Giuseppe muore per colpa dell'amico. ''Sciuscià'' segna una profonda cesura nella carriera registica di De Sica, quasi una rottura, stilistica e contenutistica rispetto alle opere del 1940/45. Laddove prevaleva in quei film una leggera vena sentimentale, più spesso comico-sentimentale, qui si fa imperioso uno spirito di denuncia e una profonda sensibilità per i casi più tragici della realtà umana e sociale. Lo stile che non è così secco come quello di [[Roberto Rossellini|Rossellini]] e ancora si compiace di certi toni un po' facili, acquista tuttavia una maturità d'eloquio che troverà i giusti toni nella tragedia quotidiana di ''[[Ladri di biciclette]]'' e soprattutto in ''[[Umberto D.]]''».
 
== Incassi ==
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== Bibliografia ==
*''Catalogo Bolaffi del cinema italiano vol. 1° 1945/1955'', a cura di [[Gianni Rondolino]].
*''I registi italiani'', Gremese editore, Roma, 2002.
*AA.VV., ''La città del cinema'', Napoleone editore, Roma, 1979.
 
==Voci correlate==