Stato Pontificio: differenze tra le versioni
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m ...C'era un motivo se l'avevo allineata a sinistra, eh. |
m Rimuovo WL "uovo di Pasqua" (a sorpresa) |
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Il Papato e l'Impero, usciti da pochi decenni dalla lunga lotta per le investiture, non avevano ancora definito completamente a livello politico e territoriale i rispettivi poteri. Non era chiaro quali fossero i territori sottoposti al dominio temporale della Santa Sede e quali i territori dell'Impero. L'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I Barbarossa]] dopo la sconfitta nella [[battaglia di Legnano]] ([[1176]]), aveva fatto atto di sottomissione alla Chiesa e si era impegnato a restituire alla Sede Apostolica ''universa regalia et alias possessiones Sancti Petri'', che i suoi predecessori avevano sottratto negli anni precedenti. Ma tale atto era rimasto sulla carta. Il 12 luglio [[1213]] l'imperatore [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]] confermò le promesse di restituzione; nel [[1219]] [[Federico II di Svevia]], in procinto di essere incoronato imperatore, rinnovò la cessione di una parte dell'[[Italia settentrionale]] al papa.
Nello stesso periodo sorsero nell'Italia centrale e settentrionale i [[libero comune|liberi comuni]]. Essi acquisirono un potere economico sempre maggiore e cominciarono ad aspirare a una maggiore libertà politica. Lo Stato della Chiesa sostenne la lotta dei comuni contro Federico II al fine di riequilibrare il potere del sovrano germanico. Innocenzo III si pose anche l'obiettivo di rendere effettivi i «diritti concreti legati alla sovranità»<ref>Girolamo Arnaldi, ''Le origini dello Stato della Chiesa '', Utet, Torino, 1987.</ref> che fino ad allora erano stati riconosciuti dagli imperatori soltanto a parole. Il pontefice ottenne da [[Marcovaldo di Annweiler]] (il vicario dell'imperatore in Italia) la restituzione alla Santa Sede dei territori dell'ex [[Esarcato di Ravenna]] (la [[Romagna]] ma non solo: tutti i territori dall'[[Adige]] e dal [[Panaro]] fino ad [[Ancona]]), oltre all'Alta valle del Tevere. In modo simile, i Ducati di [[ducato di Spoleto|Spoleto]], [[Assisi]] e [[Sora (Italia)|Sora]] vennero ripresi al tedesco [[Corrado di Urslingen]]. Dopo tali recuperi, il pontefice creò tre nuove province ([[Marca Anconitana]], [[
Nella maggior parte delle tre nuove province la sovranità pontificia rimase sulla carta. La Santa Sede dovette continuare l'opera di riconquista dei territori del centro e del nord, impiegando sia mezzi diplomatici che militari. Nel [[1248]] l'azione fu coronata da successo grazie alle vittorie nella pianura padana dell'esercito [[guelfi|guelfo]] guidato da [[Ottaviano degli Ubaldini]] (maggio-giugno 1248). Negli anni seguenti, però, le forze [[ghibellini|ghibelline]] ripresero il controllo su [[Bologna]] e le città [[Romagna|romagnole]]. Il [[Grande Interregno|lungo interregno]] che seguì la morte dell'imperatore Federico II (durato dal 1250 al 1273), creò in Italia uno stato di incertezza e precarietà. Invece che favorire la Santa Sede, ne limitò l'azione.
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