San Giovanni decollato (film 1940): differenze tra le versioni

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In sede di sceneggiatura vi furono diverse modifiche rispetto all'opera originaria, come lo spostamento di gran parte della vicenda dalla Sicilia a Napoli, il nuovo personaggio del guappo, l'aggiunta della scena della battaglia dei piatti (che fu lo stesso Totò a suggerire) e differenze nella figura di donna Concetta<ref name=anile91/>.
 
La lavorazione del ''San Giovanni decollato'' iniziò al teatro 7 di [[Studi di Cinecittà|Cinecittà]] il 18 settembre 1940<ref name=film44/> e si concluse alla fine di novembre dello stesso anno<ref>''Eco del cinema'', n.204, novembre 1940</ref>. Sino ad un certo punto fu indicato come regista [[Gero Zambuto]] con una supervisione tecnica di Amleto Palermi<ref>''[[Cinema (rivista)|Cinema]]'', prima serie, n.102 del 25 settembre 1940</ref>, ma successivamente la direzione del film passò direttamente a Palermi che si avvalse della collaborazione di [[Giorgio Bianchi]]<ref>''Eco del cinema'', n.203, ottobre 1940</ref>.
 
In realtà il produttore Capitani aveva inizialmente offerto a Zavattini di realizzare la sua prima regia cinematografica, ma lo scrittore [[Luzzara|luzzarese]] rifiutò per quella che, rievocando la vicenda molti anni dopo, definì «una mia mancanza di coraggio, come sempre nella mia vita<ref>Intervista a Cesare Zavattini del 11 febbraio 1976, in ''Cinecittà anni trenta'', cit. p.1162</ref>», restando come sceneggiatore ed autore dei dialoghi.
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Una seconda scena molto nota, è quella, brevissima, in cui compare la figlia allora di 7 anni di Totò, Liliana De Curtis, nel ruolo di una bimba che va a ritirare un paio di scarpe riparate, alla quale il produttore Capitani regalò una bambola<ref>Anile, cit. p.104</ref>.
[[File:Sg decoll1940 matrimonio.jpg|thumb|upright=1.1|Lieto fine con matrimonio: scena con (da sin:) Bella Starace Sainati, Totò, Silvana Jachino, Osvaldo Genazzani e Titina De Filippo]]
 
==Accoglienza==
''San Giovanni decollato'', terzo film nella carriera di Totò, uscì nelle sale tra la fine del 1940 ed i primi giorni del 1941<ref name=cinema110>''Cinema'' prima serie, n.110 del 25 gennaio 1941</ref> e con esso il comico napoletano sperò di migliorare la sua presenza cinematografica, ammettendo che «fino ad oggi le mie prove al cinematografo non sono state eccessivamente fortunate, ma questa volta spero che il pubblico mi vedrà con un volto nuovo anche grazie all'intuito di Palermi<ref>Intervista pubblicata in ''Film'', n.50 del 14 dicembre 1940</ref>».