Raphaël Bedros XXI Minassian: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Raphaël François Minassian è nato il 24 novembre [[1946]] nella capitale [[Beirut]], [[Governatorato di Beirut|omonimo governatorato]] ed [[Arcieparchia di Beirut degli Armeni|arcieparchia]], sulla costa orientale della [[Libano|Repubblica Libanese]]; la sua famiglia apparteneva alla diaspora della [[Chiesa armeno-cattolica]], una minoranza cristiana di [[Rito armeno|omonimo rito]] separatasi dalla [[Chiesa apostolica armena]] ed entrata in comunione con la [[Santa Sede]] nel [[1742]]. I suoi nonni sono morti nel [[genocidio armeno]] e suo padre, rimasto orfano, nel [[1919]] è stato salvato ed ospitato assieme ad altre centinaia di bambini a [[Castel Gandolfo]] per volere di [[papa Benedetto XV]]<ref>{{cita web|url=https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2016/06/26/news/il-papa-e-l-armenia-tra-memoria-dolore-e-speranza-1.34993513|titolo=Il Papa e l’Armenia: tra memoria, dolore e speranza|editore=[[La Stampa]]|data=26 giugno 2016|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.
 
=== Formazione e ministero sacerdotale ===
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Nel [[1989]] si è trasferito negli [[Stati Uniti d'America]], dove è stato parroco a [[New York]] fino al [[1990]] e poi ha continuato il ministero presso la comunità della diaspora armena negli Stati federati di [[California]], [[Arizona]] e [[Nevada]] fino al [[2003]]; qui ha avviato la costruzione della chiesa armena di San Gregorio Illuminatore a [[Glendale (California)|Glendale]], consacrata il 18 marzo [[2001]] per commemorare il 1700º anniversario del cristianesimo in [[Armenia]]<ref>{{cita web|url=https://www.stgregoryarmenian.org/our-church/|titolo=Our Church|editore=St. Gregory Armenian Catholic Church|accesso=23 settembre 2021}}</ref>, ed è stato uno dei promotori della fondazione beneficiaria "Alleanza Armena" per sostenere molti progetti umanitari e beneficiari in Armenia. Il 15 settembre [[2005]] ha fondato "Telepace Armenia" a [[Roma]], divenendone anche direttore<ref>{{cita web|url=http://www.telepacearmenia.it/info.php?menu=login|Chi siamo|editore=Telepace Armenia|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.
 
Il 26 settembre [[2006]] il patriarca Nerses Bedros XIX Tarmouni lo ha scelto, cinquantottenne, come [[Esarcato patriarcale|esarca patriarcale]] di [[Esarcato patriarcale di Gerusalemme e Amman|Gerusalemme e Amman degli armeni]]; è succeduto a [[Kévork Khazoumian]], I.C.P.B., nominato [[Vescovo coadiutore|arcieparca coadiutore]] di [[Arcieparchia di Costantinopoli|Costantinopoli degli armeni]] il 15 marzo precedente. Nel [[2009]] ha istituito l'adorazione permanente del [[Santissimo Sacramento]] durante la 4º stazione [[Via Crucis]] nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo a [[Gerusalemme]], sede principale dell'esarcato; le suore della Congregazione di San Paolo ne assicurano la continuazione. Ha anche firmato una dichiarazione congiunta dei capi delle Chiese cristiane della capitale israeliana per porre fine agli spargimenti di sangue nella [[Striscia di Gaza]]<ref>{{cita web|url=https://www.berliner-missionswerk.de/aktuelles/?no_cache=1&tx_ttnews%5Btt_news%5D=54|titolo=Situation in Gaza: Kirchenführer fordern gewaltfreie Konfliktlösung|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.
 
Dal 10 al 24 ottobre [[2010]] ha preso parte all'Assemblea speciale per il Medio Oriente del [[Sinodo dei vescovi]], svoltasi nella [[Città del Vaticano]], con tema ''La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: Comunione e testimonianza. "La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola" (At 4, 32)''; durante l'assise ha sostenuto l'aumento dell'uso dei mass media per aprire una "via di comunicazione" al fine di creare una vera comunione tra le varie Chiese cattoliche in [[Terra Santa]] e in tutto il [[Medio Oriente]].
 
=== Ministero episcopale ===
==== Ordinario per gli armeno-cattolici dell'Europa orientale ====
Il 24 giugno [[2011]] [[papa Benedetto XVI]] lo ha nominato, sessantaquattrenne, ordinario per gli armeno-cattolici dell'[[Ordinariato armeno dell'Europa orientale|Europa orientale]] assegnandogli contestualmente la [[Eparchia di Cesarea di Cappadocia degli Armeni|sede titolare di Cesarea di Cappadocia degli armeni]] con dignità di [[arcivescovo]], a titolo personale<ref>{{cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2011/06/24/0392/00999.html#NOMINA%20DELL%E2%80%99ORDINARIO%20PER%20GLI%20ARMENI%20CATTOLICI%20DELL%E2%80%99EUROPA%20ORIENTALE|titolo=Rinunce e nomine. Nomina dell'Ordinario per gli Armeni Cattolici dell'Europa Orientale|editore=Bollettino. Sala stampa della Santa Sede|data=24 giugno 2011|accesso=25 giugno 2021}}</ref>; è succeduto a [[Nechan Karakéhéyan]], I.C.P.B., dimessosi per raggiunti limiti d'età il 6 gennaio [[2010]]. Ha ricevuto la [[Ordinazione episcopale nel Rito romano della Chiesa cattolica|consacrazione episcopale]] il 16 luglio seguente, nella cattedrale armena dei Santi Elia e Gregorio Illuminatore a Beirut, per imposizione delle mani di [[Nerses Bedros XIX Tarmouni]], patriarca di [[Patriarcato di Cilicia degli Armeni|Cilicia degli armeni]], assistito dai co-consacranti monsignori Karakéhéyan, suo predecessore, e [[Manuel Batakian]], I.C.P.B., [[eparca]] di [[Eparchia di Nostra Signora di Nareg in Glendale|Nostra Signora di Nareg a New York]]; alla funzione erano presenti anche il [[cardinale]] [[Leonardo Sandri]], prefetto della [[Congregazione per le Chiese orientali]], ed il patriarca [[Karekin II]], [[Supremo Patriarca e Catholicos di tutti gli Armeni|catholicos di tutti gli Armeni]]. Ha [[Presa di possesso|preso possesso]] dell'ordinariato durante una cerimonia svoltasi nella chiesa di San Gregorio Illuminatore nel villggio di [[Arevik (Shirak)|Arevik]] il 7 agosto successivo. Lo stesso anno è divenuto presidente di "Caritas Armena"<ref>{{cita web|url=https://caritas.am/archbishop-raphael-minassian/|titolo=Archbishop Raphael Minassian|editore=Armenian Caritas|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.
 
Con giurisdizione su un'estesa area comprendente le ex-[[repubbliche sovietiche]] di [[Armenia]], [[Georgia]], [[Russia]], [[Bielorussia]] e [[Paesi baltici]], dove per decenni la minoranza cristiana aveva subito la repressione [[comunista]], uno dei suoi obiettivi principali è il recupero dell'identità cristiana attraverso la pedagogia spirituale, le attività caritative e pastorali. La maggior parte dei fedeli armeni si trova nella zona di [[Erevan]], anche se molti sono disseminati in piccole parrocchie del vasto territorio, costituendo una realtà ecclesiale vivace ma in difficoltà economica e sociale, motivo per cui mons. Minassian ha avviato diversi progetti di sviluppo. Per quanto riguarda le vocazioni, al contrario del passato, ha osservato una crescita dei candidati al sacerdozio ma ha dovuto rifiutarne molti a causa della mancanza di fondi per istruirli. Altro punto focale del suo ministero riguarda il dialogo con la [[Chiesa apostolica armena]], con cui cerca di instaurare dei rapporti fraterni superando le differenze<ref>{{cita web|url=https://www.terrasanta.net/2012/10/larmenia-cristiana-che-cerca-vie-nuove-incontro-con-mons-minassian/|titolo=L’Armenia cristiana che cerca vie nuove. Incontro con mons. Minassian|autore=Giuseppe Caffulli|data=5 ottobre 2012|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.
Lo stesso anno è divenuto presidente di "Caritas Armena"<ref>{{cita web|url=https://caritas.am/archbishop-raphael-minassian/|titolo=Archbishop Raphael Minassian|editore=Armenian Caritas|accesso=23 settembre 2021}}</ref>, dando un contributo significativo allo sviluppo della nazione grazie alla sua pedagogia spirituale, alle attività caritative e pastorali.
 
Il 12 aprile [[2015]] ha preso parte come concelebrante, assieme agli altri vescovi armeni, alla cerimonia presieduta da [[papa Francesco]] per la proclamazione a [[dottore della Chiesa]] di San [[Gregorio di Narek]]; nell'omelia il pontefice ha anche parlato del [[genocidio armeno]] da parte dei turchi, di cui ricorreva il centenario, ricordando i martiri del primo sterminio di massa del [[XX secolo]]. Tale dichiarazione ha irritato il governo della [[Turchia]] presieduto da [[Recep Tayyip Erdoğan]], il quale non ha riconosciuto tale evento ed ha provocato diverse tensioni a livello internazionale, ritirando tra l'altro il proprio ambasciatore presso la [[Santa Sede]] e lamentandosi con il nunzio [[Antonio Lucibello]], che poco dopo si è dimesso. Intervistato a riguardo mentre era a [[Monza]], mons. Minassian ha elogiato il coraggio del papa, sottolineando come il popolo armeno non desideri vendetta ma solo riconciliazione, per evitare che si ripetano altre stragi<ref>{{cita web|url=https://it.clonline.org/news/attualit%C3%A0/2015/04/16/la-riconciliazione-possibile-dopo-il-grande-male|titolo=La riconciliazione possibile, dopo il grande male|autore=Marina Seregni|data=16 aprile 2015|accesso=23 settembre 2021}}</ref>; ha altresì criticato la menzogna del governo turco, chiedendo una presa di posizione da parte dell'[[Unione europea]] e dell'[[Italia]]. Inoltre ha consegnato al papa un dossier sul genocidio, raccogliendo numerose testimonianze, descrivendola quasi come un'enciclopedia<ref>{{cita web|url=https://www.adnkronos.com/larcivescovo-cattolico-dellarmenia-ho-consegnato-al-papa-un-dossier-sul-genocidio_6tf5P0xfboTDM382ig0X8S?refresh_ce|titolo=L'arcivescovo cattolico dell'Armenia: "Ho consegnato al Papa un dossier sul genocidio"|data=15 aprile 2015|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.
 
Dal 24 al 26 giugno [[2016]] ha accolto [[papa Francesco]] durante il suo [[Viaggio apostolico di Francesco in Armenia 2016|viaggio apostolico in Armenia]]<ref>{{cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/06/25/0472/01084.html|titolo=Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Armenia (24-26 giugno 2016) – Visita al Complesso del Memoriale di Tzitzernakaberd e Santa Messa a Gyumri|editore=Bollettino. Sala stampa della Santa Sede|data=25 giugno 2016|accesso=25 giugno 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/06/25/0474/01085.html|titolo=Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Armenia (24-26 giugno 2016) - Visita alle Cattedrali Armeno-Apostolica e Cattolica di Gyumri e Incontro Ecumenico e Preghiera per la Pace a Yerevan|editore=Bollettino. Sala stampa della Santa Sede|data=25 giugno 2016|accesso=25 giugno 2021}}</ref>, mentre dal 30 settembre al 2 ottobre dello stesso anno lo ha accolto durante il suo [[Viaggio apostolico di Francesco in Georgia ed Azerbaigian 2016|viaggio apostolico in Georgia ed Azerbaigian]]<ref>{{cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/10/01/0689/01523.html|titolo=Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Georgia e Azerbaijan (30 settembre – 2 ottobre 2016) – Santa Messa a Tbilisi|editore=Bollettino. Sala stampa della Santa Sede|data=1º ottobre 2016|accesso=25 giugno 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/10/01/0690/01560.html|titolo=Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Georgia e Azerbaijan (30 settembre – 2 ottobre 2016) - Incontro con sacerdoti, religiosi/e, seminaristi nella chiesa dell'Assunta di Tbilisi|editore=Bollettino. Sala stampa della Santa Sede|data=1º ottobre 2016|accesso=25 giugno 2021}}</ref>.
 
=== Patriarca di Cilicia degli armeni ===
Il 23 settembre [[2021]] è eletto patriarca di [[Patriarcato di Cilicia degli Armeni|Cilicia degli Armeni]] dal Sinodo dei vescovi della Chiesa patriarcale di Cilicia degli Armeni, convocato da [[papa Francesco]] a Roma il 22 e 23 settembre [[2021]]<ref>{{Cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/09/23/0593/01276.html|titolo=Dalle Chiese Orientali|sito=press.vatican.va|data=23 settembre 2021|accesso=23 settembre 2021}}</ref>.