Questione giottesca: differenze tra le versioni

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Premesso che nulla può mai essere affermato con sicurezza senza documenti precisi, in sostanza si tratta di stabilire quali opere o parti di un'opera del pittore possano essere attribuite con ragionevole certezza all'autore stesso o ai suoi aiuti, quando non appartenga del tutto ad un'altra mano se non bottega.
 
Per quanto riguarda [[Assisi]] in particolare non si sa con certezza se [[Giotto]] avesse già collaborato con [[Cimabue]] nella [[Basilica Inferiore]] e se, ed in quali parti, nella fascia alta di [[affreschi]] della Basilica Superiore.
Per quanto riguarda la fascia bassa di affreschi della Basilica Superiore, che rappresentano la vita di San Francesco, la tradizione li attribuisce a [[Giotto]] stesso ({{cn|ed è questa l'ipotesi più seguita}}) ma si è anche fatto il nome di [[Pietro Cavallini]], pittore attivo a [[Roma]] (suoi gli affreschi nella [[basilica di Santa Cecilia in Trastevere]]), più anziano di [[Giotto]], e che [[Giotto]] stesso conobbe probabilmente a Roma.
 
Senza poter dare risposte precise, ecco alcuni termini della questione:
*[[Giotto]], fino a che non ebbe lo status giuridico di ''magister'', non poté neppure avere una reale autonomia né artistica né imprenditoriale; era il magister che firmava, come imprenditore, tutti i contratti della “bottega”.
 
*Per loro stessa natura, i grandi affreschi richiedevano il concorso di molti, con diversi ruoli, dai più umili a quelli più propriamente artistici e che questo concorrere di varie mani doveva essere più frequente in grosse imprese (anche commercialmente) in cui poteva capitare che si assumessero varie commissioni contemporaneamente.
 
*La grande fama che [[Dante]] attribuì a [[Giotto]] già nell'anno [[1300]], quello del primo [[giubileo]], derivava forse dal fatto che questi fu chiamato da [[Bonifacio VIII]] a Roma proprio in quell'importante evento; il che spiegherebbe anche il suo abbandono del ciclo di Assisi, terminato quasi certamente da un gruppo di pittori diverso da quello che l'aveva iniziato.
 
*Secondo alcuni [[Giotto]] era troppo giovane per poter avere un incarico così importante ma secondo altri non era così in quell'epoca, in cui a 50 anni si era già considerati vecchi e a 25/30 anni si era certamente uomini decisamente maturi. Si è notato che nello stesso ciclo di Assisi [[San Francesco]] è rappresentato imberbe nei primi tre episodi, quando era poco più che un adolescente e come un vecchio canuto e piegato negli ultimi, e San Francesco morì a 44/45 anni.
 
*La concezione generale del ciclo di Assisi è abbastanza unitaria, nei significati e nello stile, da far pensare, come è logico, ad un'unica mente organizzatrice.
 
*Si è osservato che Cavallini, da quanto si conosce, era ancora forse troppo attaccato alla tradizione per poter essere incaricato di cose “nuove” sia [[iconografia|iconograficamente]] che nello stile. La novità in [[Giotto]] era nel suo modo di vedere le cose, collocate in uno spazio e in un tempo sempre più precisi.
 
*[[Giotto]] stesso, infine, potrebbe aver chiamato a collaborare ad Assisi Cavallini o qualcuno della sua bottega scegliendolo tra i suoi collaboratori migliori.
 
==La gerarchia nei cantieri==