Gio Battista Spoletini: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nacque a Fratta, oggi [[Umbertide]], nel 1557. Laureatosi nelle discipline giuridiche, nel 1592 divenne governatore di [[Sutri]], nel 1593 di Piperno (oggi [[Priverno]]), nel 1595 di [[Nepi]] e in seguito di [[Acquapendente]] e di [[Veroli]]. Finanziò i lavori di ricostruzione del [[ponte sul Tevere]] ad Umbertide, distrutto da una piena nel 1610. Acquistò poi il titolo di [[Pater Patriae]] per la sua attività di benefattore e protettore della sua terra.
 
Morì ad Umbertide nel 1634 dove venne sepolto nella chiesa di san Francesco. Sulla sua tomba si legge la seguente iscrizione: "Jo Baptista de Spoletinis I.V.D. ac Civi Perusino de Fracta, qui sub [[Papa Clemente VIII|Clemente VIII]] Pont. Max Civitates Sutrina, Nepesina, Anxuris, et Monti Falisci, Terram Priverni, et Aquepend. gubernavit et demum in Patriam neglessus, Pontem collapsum summo animi, corporisque labore, summaque vigilantia, oppugnatis contrariis in pristinum restit. Curavit Deoq. Jovi obtinuit. Jo Maria filius ad memoriam laborum sui Patris iam septugenarii posuit Ann. Dm. 1637."
Uomo di perspicace ingegno e di somma probità, Gio Battista Spoletini nacque a Fratta oggi Umbertide(PG) nel 1557.
Laureatosi nelle discipline giuridiche, delle quali era profondamente portato, divenne successivamente Governatore di Sutri nel 1592, di Piperno nel 1593, di Napi nel 1595, di Acquapendente e Veroli in seguito.
 
Finanziò i lavori di ricostruzione del ponte sul Tevere ad Umbertide, distrutte da una piena nel 1610.
 
Spoletini acquistò in seguito il titolo di Pater Patriae, per la sua attività di benefattore e protettore della sua Terra.
Morì ad Umbertide nel 1634.
 
Sulla sua tomba nella Chiesa di san Francesco ad Umbertide, si legge la seguente iscrizione:
 
"Jo Baptista de Spoletinis I.V.D. ac Civi Perusino de Fracta, qui sub Clemente VIII Pont. Max Civitates Sutrina, Nepesina, Anxuris, et Monti Falisci, Terram Priverni, et Aquepend. gubernavit et demum in Patriam neglessus, Pontem collapsum summo animi, corporisque labore, summaque vigilantia, oppugnatis contrariis in pristinum restit. Curavit Deoq. Jovi obtinuit. Jo Maria filius ad memoriam laborum sui Patris iam septugenarii posuit Ann. Dm. 1637."
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