Melodramma: differenze tra le versioni

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==Cinema==
Per estensione, nel [[cinema]] per melodramma (o ''mélo'') si intende una recitazione a tinte forti, basato su una trama romanzesca, ricca di colpi di scena e al limite dell'inverosimile, scopertamente mirata a commuovere lo spettatore. I personaggi sono tratteggiati in modo netto e sono quasi sempre suddivisi in modo [[manicheismo|manicheo]] tra buoni e cattivi. Un esempio classico di cinema melodrammatico è il cosiddetto "neorealismo d'appendice", in particolare quello realizzato da [[Raffaello Matarazzo]], come la [[trilogia]] con [[Amedeo Nazzari]] e [[Yvonne Sanson]] ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'', ''[[I figli di nessuno (film 1951)|I figli di nessuno]]'', ''[[Torna! (film 1953)|Torna!]]''.
 
Uno dei maggiori esponenti del ''mélo'' è stato [[Douglas Sirk]], e il genere si è poi evoluto con [[Rainer Werner Fassbinder]]. Sintesi principale tra il "maestro" Sirk e l'allievo Fassbinder è la pellicola ''[[La paura mangia l'anima]]'' (''Angst essen Seele auf'' - 1974), punto di unione e allo stesso tempo di rottura con lo schema classico americano. Dalla rottura dello schema americano perpetrato da Fassbinder deriva l'opera di [[Pedro Almodóvar]]. Nel regista spagnolo si parla addirittura di un genere trasversale definito da alcuni critici, "almododrama". I film di Almodóvar irridono le regole classiche alla Sirk, stravolgendo e ribaltando il tema dell'amore uomo-donna, ampliandolo a gay, lesbiche, transessuali. In questo modo le dinamiche narrative, le schermaglie sentimentali, i fini sociali assumono spesso tratti parossistici, creando la de-generazione di un genere tradizionale.