Lingue germaniche settentrionali: differenze tra le versioni

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Le '''lingue germaniche settentrionali''' o '''lingue scandinàve''' (o meno correttamente scandìnave)<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/scandinavo/|titolo=Scandinàvo||editore=Treccani|accesso=18 gennaio 2018}}</ref> rappresentano uno dei tre rami in cui si suddivide la famiglia delle [[lingue germaniche]]; gli altri due sono le [[lingue germaniche occidentali]] e [[lingue germaniche orientali|orientali]].
 
Derivano dal [[Lingua norrena|norreno]] e sono parlate nei paesi [[Scandinavia|scandinavi]], [[Danimarca]], [[Svezia]], [[Norvegia]], in [[Islanda]], in [[Groenlandia]], in [[Finlandia]] (dalla minoranza di [[lingua svedese]]) e, per via dei movimenti migratori, anche da alcune comunità in [[America settentrionale]] e in [[Australia]].

Fino a metà dell'Ottocento, una parlata scandinava era presente anche nelle isole settentrionali della [[Scozia]], in particolare le [[Isole Shetland|Shetland]], andata perduta a causa dell'introduzione della lingua inglese.
 
== Classificazione ==