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==Storia==
Antica città della [[Magna Grecia]], la quale secondo uno studioso inglese deriverebbe il suo nome da “''Baet Ylia''”, "Città di Dio". Spesso ricordata in epoca romana, sita in forte posizione sul versante orientale della Sila, si affaccia sul Mare Ionio, presso l'odierna Strongoli, dove furono trovate monete, iscrizioni e una famosa laminetta orfica. Fondata, secondo una leggenda rodia, da Filottete dopo la guerra di Troia, le sue campagne furono specialmente rinomate per la coltura delle viti aminee.
 
Estesa la propria influenza sui Bruzî nel 344, acquistò con il tempo autonomia da Crotone e cominciò a battere monete di bronzo con leggenda greca. Dopo la battaglia di Canne, malgrado la generale defezione dei Bruzî e dei Lucani, rimase fedele a Roma e si elevò a sì gran fama per la strenua quanto disperata resistenza all'assedio dei Cartaginesi (anno 215) da essere paragonata nella letteratura latina all'eroica Sagunto. Nel 203 Annibale, che l'aveva perduta e ripresa (anno 205), l'abbandonò ai Bruzî, dopo aver asservito i primarî cittadini e armati gli schiavi. Ma ricostituita dai Romani (anno 202), divenne città federata e riprese la monetazione con la leggenda ΠΕΤΗΛΙΝΩΝ e con il sistema divisionale romano; conservò tuttavia la lingua greca, finché non fu elevata a municipio (anno 89) e ascritta alla tribù Cornelia. Durante le guerre servili fu saccheggiata da Spartaco, che sulle sue alture riuscì a battere un luogotenente di Crasso.