Neuroradiologia delle sequele dei trattamenti antitumorali: differenze tra le versioni

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→‎Sequele da farmaci: sequele acute
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Le sequele da farmaci si definiscono ''acute'' se avvengono entro 50 giorni dalla somministrazione, ''subacute'' o ''ritardate'' se si manifestano entro qualche mese o ''croniche'' se insorgono nel corso di mesi o anni e di solito mantengono alcuni esiti a lungo termine.
 
===Sequele acute===
Il metotrexate in acuto può dare delle manifestazioni cliniche e neuroradiologiche simili allo ''stroke ischemico'', probabilmente causate da un transitorio incremento dei livelli ematici di [[omocisteina]] che portano al danno endoteliale; lo stesso farmaco inoltre stimola i [[fibroblasto|fibroblasti]] al rilascio di [[adenosina]], con conseguente vasodilatazione ed alterato rilascio di diversi [[neurotrasmettitori]]. A livello RM il quadro è identico a quello di un ictus ischemico ed anche in questo caso una diagnosi tempestiva porta ad una prognosi migliore.
 
Oltre alle forme simil-strole il metotrexate può anche portare alla ''sindrome dell'encefalite posteriore reversibile'' caratterizzata da edema interessante in modo simmetrico inizialmente i lobi occipitali e parietali per poi estendersi ai lobi frontali, tempo-occipitali ed al [[cervelletto]]. Tale sindrome è anche associata a maggior rischio di eventi ischemici ed emorragici e si suppone sia causata da un effetto vasomotorio del farmaco con conseguente aumento della permeabilità della BEE. Alla RM il quadro di edema simmetrico appare evidente utilizzando sequenze a TR lungo.
 
==Bibliografia==