Prevosto: differenze tra le versioni

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A seconda dei privilegi storicamente legati al titolo parrocchiale o plebano, il prevosto può anche essere [[mitria]]to se ha diritto ad indossare la mitria bianca bassa durante le celebrazioni liturgiche solenni. Un altro privilegio di molti prevosti era quello di portare la [[ferula (cristianesimo)|ferula]].
 
Il vestiario ufficiale per il ruolo di prevosto è il seguente: abito nero, calze paonazze, fascia nera, rocchetto, mozzetta nera, tricorno nero. Nelle occasioni più solenni era prevista: cappa magna nera di seta con mozzetta nera. Nella tradizione ambrosiana, la cappa magna viene portata avvolta ma ''fluens'', non arrotolata come nella tradizione romana; essa è inoltre di colore paonazzo, come pure la mozzetta di prevosti e canonici, per concessione di papa [[Pio XI]] a tutti i prevosti dell'arcidiocesi nel 1923.<ref>Cfr. Pio XI, ''Rivista Diocesana Milanese'', 1923.</ref> Tale tradizione, in utilizzo da tempo e concessa come privilegio in determinate parrocchie secondo privilegi esplicitamente concessi di volta in volta dai pontefici nella storia, è stata implicitamente confermata per l'intera arcidiocesi di Milano dalla [[Congregazione per i vescovi|Sacra Congregazione Concistoriale]] nel 1905.
 
=== Stemma ===
Lo stemma di un prevosto si compone di cappello prelatizio nero con sei nappe nere pendenti per lato. Se è mitrato, dietro lo scudo è posto un pastorale velato con ricciolo rivolto verso sinistra. Se non è mitrato il pastorale viene sostituito da una [[ferula (religione)|ferula]] se posto a capo di una pieve (effettiva o storica). Se l'incarico è onorifico, lo scudo non riporta aste.<ref>È bene precisare che, al di là dei simboli araldici, nessun prevosto ha mai avuto diritto al pastorale nelle cerimonie, sostituendolo appunto invece con la [[Ferula (religione)|ferula]].</ref>.
 
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