Sistema di numerazione romano: differenze tra le versioni

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Il fatto che la [[numerazione romana|numerazione greco-latina]] sia derivata dalle tecniche della numerazione per intaglio è indirettamente provato dal fatto che altri popoli antichi, quali i [[Dalmati (gruppo etnico)|Dalmati]] o i [[Germani|Germano-Scandinavi]], siano pervenuti autonomamente ai principi della numerazione latina (es. il principio sottrattivo era presente pure presso gli [[Etruschi]]).
 
Anche dal punto di vista linguistico, in [[lingua latina|latino]] computo/conto è ''ratio''. ''Ratio'' vuol dire rapporto, comparazione come per es. tra pecore e sassi. Pensare è ''rationem putare"'', dove ''Putareputare'' significa fare una tacca, tagliare. ''Rationem putare'' è dunque istituire un rapporto con una cosa facendo una tacca sul legno.
 
Le [[notazione scientifica|notazioni]] numeriche romano-[[medioevo|medievali]] invece erano più complicate e compromettevano l'effetto originario di economia dei [[simbolo|simboli]], tipico del principio additivo.