Gabriele Giolito de' Ferrari: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
PertBot (discussione | contributi)
m Bot: Sostituzione automatica (-Epoca = +Epoca = 1)
Toobazbot (discussione | contributi)
m Bot: Sostituzione automatica (-che` +ché & -a` +à & -e` +è & -i` +ì & -o` +ò & -u` +ù & -E` +È & -l` +l' & -d` +d' & -`` +")
Riga 14:
}}
 
E`È considerato il più grande editore della letteratura in volgare.<br/>
Nacque a [[Trino]] da [[Giovanni Giolito de Ferrari il Vecchio|Giovanni il Vecchio]] e Guglielmina Borgominieri. Nel 1523 si stabilì con il padre a [[Venezia]] (all'epoca una delle capitali della nuova arte tipografica), dove nel quartiere di Rialto fondarono una fiorente bottega: la ''Libreria della Fenice''. Quando il padre si trasferì a [[Torino]], Gabriele prese in mano l'azienda, inizialmente con i propri fratelli e poi con sempre maggiore autonomia, aprendo anche librerie a [[Napoli]], [[Bologna]] e [[Ferrara]]. Sposò nel [[1544]] Lucrezia Bin dalla quale ebbe dodici figli.<br/>
Fu il primo tipografo a dar vita a collane tipografiche. La sua politica editoriale fu fortemente orientata alla diffusione delle opere in lingua volgare. Celebre è la sua edizione del [[1555]] della ''[[Divina commedia|Commedia]]'' di [[Dante Alighieri]], a cura di [[Ludovico Dolce]], nel titolo della quale appare per la prima volta l'attributo ''Divina''. Celebre è anche il suo logo tipografico, rappresentante una [[fenice]] che fuoriesce da un'urna alata (rielaborazione dello stemma paterno, in cui la fenice spiccava tra lingue di fuoco) con il motto "Dela mia morte eterna vita vivo".<br/>