Errore di misurazione: differenze tra le versioni

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== Misura come risultato di un'interazione tra due fattori ==
 
Solitamente, nei testi scientifici nel parlare di errori di misura ci si riferisce principalmente allo strumento e alle tecniche impiegate. In questa sede si vuole sposare un approccio olistico che tiene conto tanto dello strumento quanto dell'osservatore. Già un filosofo di fine Ottocento, [[Franz Brentano]], aveva parlato dell'impossibilità di separare l'atto del percepire dall'oggetto percepito. Più recentemente il fisico tedesco del '900 [[Werner Karl Heisenberg|Heisenberg]], uno dei padri della [[meccanica quantistica]], ha parlato del [[Principio di indeterminazione di Heisenberg|principio di indeterminazione]], principio secondo il quale ad un determinato istante non è possibile conoscere la posizione esatta di una particella e la sua esatta velocità (principio di indeterminazione). L'operazione di misura è, dunque, sempre invasiva, introduce una perturbazione nel sistema che si vuole indagare, le variabili in gioco risultano sempre alterate a misurazione eseguita.
 
L'errore di misurazione può dipendere sia dallo strumento che dall'osservatore. Esistono due tipi di errori: '''errori casuali''' (o '''accidentali''') ed '''errori sistematici'''. I primi agiscono tanto in eccesso quanto in difetto sul valore misurato mentre l'influenza dei secondi si manifesta in un unico verso, ovvero o sempre in eccesso o sempre in difetto.