Villa Sauli Bombrini Doria: differenze tra le versioni

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Il nome Sauli Bombrini Doria è dato dalle famiglie che vi hanno abitato. L'impianto attuale della villa risale al Seicento.
 
Nelle vicinanze si trovano altre illustri ville genovesi, ovvero [[villa Saluzzo Bombrini]], villa Saluzzo Mongiardino e villa Saluzzo Carrega Parodi, tutte appartenute alla famiglia Saluzzo<ref>{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Saluzzo.htm|titolo=Famiglia Saluzzo|sito=www.nobili-napoletani.it|accesso=2021-01-26}}</ref>.
 
== Storia ==
Le prime strutture della villa risalgono al Quattrocento.<ref>{{cita pubblicazione | cognome=Rulli | nome=Sara | titolo=Le ville in Albaro | rivista=Il Paganini | numero=3 | data=2017 | p=141 | url=https://www.conspaganini.it/sites/default/files/upload/doc/Pubblicazioni/WEB_Paganini%202017.pdf }}</ref> Lo sviluppo come villa risale però agli inizi del Cinquecento, quando l'edificio e i terreni circostanti risultano di proprietà della famiglia Sauli<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/sauli_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=SAULI in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2021-01-26}}</ref>. I Sauli trasformarono le strutture quattrocentesche includendole a metà Cinquecento in un edificio più ampio che includeva anche il salone del piano nobile. Nel Seicento l'edificio prese sostanzialmente la struttura mantenuta anche in seguito.<ref>{{cita pubblicazione | cognome=Rulli | nome=Sara | titolo=Le ville in Albaro | rivista=Il Paganini | numero=3 | data=2017 | pp=141-142 | url=https://www.conspaganini.it/sites/default/files/upload/doc/Pubblicazioni/WEB_Paganini%202017.pdf }}</ref>
 
Dal 1677, quando la villa era di proprietà di [[Francesco Maria Sauli]], figlio di Giovanni Antonio, si attuò una ristrutturazione sia dal punto di vista architettonico sia per quanto riguarda gli ambienti esterni, divisi in giardini e zone coltivate.
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Nel piano nobile si trova un grande salone rettangolare, avente il lato più lungo rivolto a meridione, come spesso accade negli edifici che si trovano in questa zona. Lungo il lato corto si trova un maestoso organo, che per altezza raggiunge quasi il soffitto della sala.
 
La rigorosità e la bellezza dell'edificio è  visibile già sulle facciate. Lì è netta la divisione, sottolineata dalla [[trabeazione]] orizzontale, tra la parte inferiore finita col [[bugnato]] e la parte superiore semplicemente intonacata, eccezion fatta per le cornici architravate delle finestre.
 
Questo schema architettonico rispetta i canoni e i criteri della forma stilistica classica, dove vengono mantenute le simmetrie e viene aumentato il rapporto dei vuoti sui pieni.