Medea (film 1969): differenze tra le versioni
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In [[Grecia]] a [[Iolco]] il re Esone è stato spodestato dal fratellastro [[Pelia]], il quale governa con crudeltà e spietatezza, cercando in tutti i modi di uccidere l'erede al trono [[Giasone (mitologia)|Giasone]], mandato presso il suo mentore [[Chirone]]. In [[Scizia]] è stata raccolta una potente [[reliquia]] chiamata [[Vello d'oro]], che in passato era appartenuta a [[Frisso]]. La pelle d'oro apparteneva al caprone sacro, inviato dagli dei per salvare il fanciullo e la sorella [[Elle (mitologia)|Elle]] da morte certa, ed aveva attraversato in volo tutto l'[[Ellesponto]], mare che prenderà questo nome dalla sorella Elle che vi cadrà affondandovi. Giunto nella [[Colchide]], Frisso viene accolto dal re Eeta. Il sovrano sacrifica a Zeus il caprone, il cui vello viene portato nel tempio del quale Medea, la figlia di Eeta, è somma sacerdotessa.
Nel prologo il centauro [[Chirone]] spiega al giovane [[Giasone (mitologia)|Giasone]] in maniera filosofica l'armonia e l'equilibrio della natura e viene presentata la superba figura di [[Medea]], sovrana della [[Colchide]], una terra dall'altra parte del mondo, brutale e piena di usanze grottesche, che ospita la reliquia del [[Vello d'oro]].
Il re suo padre lo viene a sapere e si getta all'inseguimento della figlia la quale al fine di rallentarlo, uccide il fratello lasciando pezzi del suo corpo lungo il cammino per costringere l'uomo a fermarsi. Dopo aver raccolto tutti i pezzi del corpo di suo figlio, il sovrano torna nel suo villaggio a restituirli alla madre piangente affinché abbiano una degna sepoltura. Intanto, lontana dalla sua terra e dalle sue tradizioni, Medea ha una crisi spirituale in cui le sensazioni di tormento si acuiscono quando capisce che Giasone e i suoi compagni hanno usanze totalmente opposte alle sue.
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