Tigranocerta: differenze tra le versioni

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Fondata dal re armeno [[Tigrane II]] nel [[I secolo a.C.]] (attorno al [[78 a.C.]]), Tigranocerta divenne nuova [[capitale (città)|capitale]] del [[regno d'Armenia]]<ref name="AppianoMitridatiche67">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 67.</ref> perché era posta in una posizione più centrale all'interno dei confini della regione. Per creare questa città, Tigrane fece migrare molti dei suoi sudditi affinché ne diventassero i nuovi abitanti. L'Armenia a quel tempo si espandeva ad est fino al [[Mar Caspio]] e ad ovest fino alla [[Cappadocia]] ed a sud fino in [[Giudea]], nella regione circondata da quello che in seguito sarebbe diventato il [[Krak dei Cavalieri]]. Una armata romana al comando di [[Lucio Licinio Lucullo]] sconfisse Tigrane alla [[battaglia di Tigranocerta]] intorno al [[69 a.C.]], a cui seguì il [[saccheggio]] della capitale, e alla liberazione della sua popolazione che venne inviata nuovamente nelle loro città e villaggi d'origine.
 
Dopo il saccheggio, che comprendeva la distruzione di statue e templi, la città fu incendiata. Un'abbondante quantità di oro e argento fu portata a Roma come bottino di guerra. Lucullo prese la maggior parte dell'oro e dell'argento dalle statue fuse, dai vasi, dalle coppe e da altri metalli pregiati e pietre preziose. Durante il saccheggio la maggior parte degli abitanti della città fuggì in campagna. Anche l'edificio del teatro, appena costruito, fu distrutto dall'incendio. La grande città non si sarebbe mai ripresa da questa devastante distruzione.
Tigranocerta era un centro importante della cultura armena del tempo e fu la patria degli Armeni fino ai genocidi perpetrati contro questa popolazione nel [[XIX secolo]] e al [[genocidio armeno]] del [[1915]], quando venne costretta ad abbandonare la città e sostituita da coloni [[curdi]].
 
Durante le "conquiste d'Oriente" di [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo Magno]], Tigranocerta fu riconquistata per breve tempo da Roma, ma fu persa quando [[Tigrane II|Tigrane il Grande]], dopo la resa iniziale a Pompeo, ottenne la restituzione di parte del suo regno al costo di 6.000 talenti (un'indennità pagata a Roma in un periodo incerto). Fu nuovamente conquistata dai Romani sotto [[Gneo Domizio Corbulone|Corbulone]], durante la guerra romano-partica del 58-63.
 
Durante la tarda antichità Tigranocerta era comunemente chiamata ''Chlomaron'', che era un altro nome o il nome di un insediamento più significativo vicino a quello antico. Nel [[587]], durante il regno dell'imperatore [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]], Chlomaron e gran parte dell'Armenia passarono sotto l'amministrazione romana dopo che i Romani avevano sconfitto l'[[Impero sasanide|Impero persiano sasanide]] nella [[Battaglia di Blarathon|battaglia di Blarathon]].
 
Durante il [[Impero ottomano|periodo ottomano]], gli armeni si riferivano alla città di Diyarbekir come ''Dikranagerd''. Tigranocerta erarappresentava un centro importante della cultura armena del tempo e fu la patria degli Armeni fino ai genocidi perpetrati contro questa popolazione nel [[XIX secolo]] e al [[genocidio armeno]] del [[1915]], quando venne costretta ad abbandonare la città e sostituita da coloni [[curdi]].
 
==Note==