Royal Court Theatre: differenze tra le versioni

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Il '''Royal Court Theatre''' è un [[teatro]] [[Londra|londinese]], situato nel [[Royal Borough of Kensington and Chelsea]], edificato nel [[1870]] con il nome "The New Chelsea Theatre", e noto per il suo contributo allo sviluppo della [[drammaturgia]] moderna.
 
== Premio Europa per il Teatro ==
Nel 1999 il Royal Court Theatre viene insignito del V [[Premio Europa per il teatro|Premio Europa Realtà Teatrali]], assegnato a [[Sarah Kane]], [[Mark Ravenhill]], [[Jez Butterworth]], [[Conor McPherson]], [[Martin McDonagh]], con la seguente motivazione:<blockquote>A cosa deve la sua reputazione il teatro britannico moderno? Ai suoi attori? Certamente. Ai suoi registi? Forse. Ma il simbolo principale della vitalità del teatro britannico sono i suoi autori, e il Royal Court Theatre, vincitore del Premio Europa Realtà Teatrali, ha promosso più di ogni altro la nuova scrittura. Dal 1956 ha allestito i lavori di molti fra gli autori britannici più conosciuti: [[John Osborne|Osborne]], [[Arnold Wesker|Wesker]], [[Harold Pinter|Pinter]], [[Edward Bond|Bond]], [[Harley Granville-Barker|Barker]], [[John Hare|Hare]] e [[Caryl Churchill|Churchill]]. Tuttavia, il Premio non ricompensa il percorso storico del Royal Court Theatre, bensì la sua difesa, nel corso degli ultimi anni, di una nuova generazione di scrittori che ci intrigano e spesso ci turbano profondamente e le cui opere hanno viaggiato in tutta Europa: fra l’altro Sarah Kane (''[[Blasted]]'' e ''[[Cleansed]]''), Mark Ravenhill (''[[Shopping and Fucking]]'') e Jez Butterworth (''[[Mojo (opera teatrale)|Mojo]]''), che esprimono visivamente il loro orrore di fronte alla vacuità morale e al materialismo grezzo del mondo che hanno ereditato. I loro testi sono carichi di immagini di violenza, ma dietro la violenza si percepisce la loro collera e la confusione all’idea di vivere in una società postmarxista, postcristiana, postutopica. Costretto per lavori di restauro a lasciare nel 1996 la sede permanente di [[Sloane Square]] a Londra, il Royal Court ha proseguito l’attività in due teatri del [[West End]] senza nulla perdere del suo gusto per il rischio e del suo dinamismo. Prima diretto da [[Stephen Daldry]] e adesso da [[Ian Rickson]], il teatro ha messo in scena coproduzioni in collaborazione con diverse compagnie, quali Out of Joint e il Théâtre de Complicité (tra cui una meravigliosa ripresa di ''[[Le sedie]]'' di [[Eugène Ionesco|Ionesco]]). Ha presentato le pièce notevoli di giovani irlandesi, quali Conor McPherson e Martin McDonagh. Ha anche lanciato un programma internazionale di scambi con altri teatri in tutto il mondo. E soprattutto ha dato la parola a una nuova generazione di giovani scrittori, la cui ira moralista, la disperazione urbana e la disillusione politica hanno avuto grande eco in tutt’Europa.<ref>{{Cita web|url=https://www.premioeuropa.org/vii-edizione/|titolo=VII Edizione|sito=Premio Europa per il Teatro|lingua=it-IT|accesso=2022-12-23}}</ref></blockquote>In quell'occasione, al Palazzo dei Congressi di [[Taormina]], fu messa in scena in esclusiva italiana ''The Weir ([[La chiusa]])'' di Conor McPherson, con la regia di Ian Rickson. Furono anche proposte scene da ''Shopping and Fucking'' di Mark Ravenhill, regia di [[Max Stafford-Clark]]; scene da ''Mojo'' di Jez Butterworth, regia di Ian Rickson, con [[Kate Ashfield]], Pearce Quigley, Nicolas Tennant; e la lettura in italiano di brani da ''Attempts on her Life (Attentati alla vita di lei)'' di [[Martin Crimp]], con Silvia Guidi, Fabio Mascagni, Barbara Nativi.<ref>{{Cita web|url=https://www.premioeuropa.org/wp-content/uploads/2021/09/programma-VII-edizione.pdf|titolo=programma VII edizione - Premio Europa per il Teatro 1999}}</ref>
 
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