Camille Flammarion: differenze tra le versioni

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Flammarion fu il primo a suggerire gli attuali nomi di [[Tritone (astronomia)|Tritone]], satellite di [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]] e [[Amaltea (astronomia)|Amaltea]], satellite di [[Giove (astronomia)|Giove]],<ref name="Flammarion1880">{{Cita web| autore = C. Flammarion| titolo = ''Astronomie populaire'', p. 591| anno = 1880| url = http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k94887w/f610.table| accesso = 10 aprile 2007| urlarchivio = https://www.webcitation.org/62D2n5iBH?url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k94887w/f610.table| dataarchivio = 5 ottobre 2011| urlmorto = no}}</ref><ref>{{cita web| url =https://solarsystem.nasa.gov/moons/jupiter-moons/amalthea/in-depth/|titolo =Amalthea|editore=NASA}}</ref> sebbene questi nomi sarebbero stati ufficialmente accettati solo diversi decenni dopo.
 
Fin da giovanissiogiovanissimo, fu seguace di Allan Kardec e coltivò per tutta la vita un ardente passione per lo spiritismo e le scienze occulte in genere. Divenne presidente della [[Society for Psychical Research]] nel [[1923]] e si iscrisse anche alla [[Società teosofica]]<ref>{{cita web|url=http://www.teosofica.org/it/societa-teosofica/la-societa-teosofica/qualche-nome-di-teosofo-famoso/,53 |titolo=Qualche nome di teosofo famoso|sito=teosofica.org/it}}</ref>. Alla morte del suo amico [[Allan Kardec]] pronunciò un discorso significativo, rifiutando la presidenza della ''Société spirite de Paris''.<ref>{{cita web|url=https://espiritismo.es/camile-flammarion/ |titolo=Camile Flammarion – Biografía|sito=espiritsmo.es}}</ref> Tra le sue opere di narrativa ci sono alcune raccolte di storie che descrivono la reincarnazione di uno spirito in altri mondi in forme di vita completamente diverse da quelle terrestri.
 
Si sposò due volte: la prima con Sylvie Petiaux che fondò nel 1899 un'associazione pacifista e quando lei morì sposò la collega [[Gabrielle Renaudot]], anch'essa astronoma. La Renaudot dopo la morte di Camille condusse l'osservatorio da lui fondato fino alla sua morte, nel 1962. Dopo questa data l'osservatorio, praticamente abbandonato, passò alla SAF, e gli strumenti furono trasferiti al quartier generale di quella società.<ref>{{cita pubblicazione|autore=S. Arend|titolo=In Memoriam: Gabrielle Flammarion|rivista=Ciel et Terre|lingua=fr |data=1962|volume=78|pp=377–378|url=http://articles.adsabs.harvard.edu//full/seri/C%2BT../0078//0000377.000.html}}</ref>