Moneta merce: differenze tra le versioni

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Tra i beni usati come mezzo di scambio una notevolissima diffusione hanno assunto in passato i metalli preziosi, grazie soprattutto alla loro eccezionale resistenza rispetto al trascorrere del tempo; solo in un secondo momento però si passò alla coniazione dei metalli, ovvero alla loro trasformazione in [[moneta metallica]], il che aveva un'ulteriore funzione di garanzia del valore contenuto nel bene di scambio (in tal caso si inizia a parlare di moneta in senso stretto).
 
Il concetto di moneta merce si contrappone quindi al concetto di [[moneta a corso legale]].
 
E' importante sottolineare che, una volta che una merce viene usata come moneta, essa acquisisce un valore che è spesso lievemente differente dal suo valore intrinseco. Il fatto di poter essere utilizzata come moneta aggiunge utilità alla merce, aumentandone, quindi, il valore. Questa utilità aggiuntiva dipende da aspetti sociali ed è influenzata dall'uso che si fa della moneta in quella specifica società. Di conseguenza, sebbene le merci di scambio siano reali, il loro valore non è fisso. Un primo esempio è dato dall'oro, che ha acquisito un valore differente in differenti popolazioni, ma in nessuna è stato tanto valorizzato quanto in quelle che lo hanno utilizzato come denaro. Le fluttuazioni del valore di una merce di scambio dipendono molto dalla domanda e dall'offerta corrente e stimata: ad esempio, l'approssimarsi all'esaurimento di una miniera d'oro fa sì che il valore aumenti in vista della prossima riduzione dell'offerta.
 
E' importante infine sottolineare anche che le attuali monete in metallo in circolazione (insieme alle [[banconote]]) non costituiscono moneta merce: il loro valore è un valore legale (come quello delle banconote), non è legato al valore del metallo in esse contenuto (come invece avveniva in passato per le monete in metallo prezioso).
 
== Voci correlate ==