Scommessa di Pascal: differenze tra le versioni
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→Bibliografia: Tolto Abagnano e Fornero, spostato nelle note alla voce |
→L'argomento della scommessa: Spostata qui citazione si Abbagnano e Fornero |
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Per Pascal la decisione saggia è scommettere sull'esistenza di Dio, in quanto «se vincete, guadagnate tutto; se perdete, non perdete nulla». Mentre in caso di perdita si perderanno soltanto dei beni "finiti" (che sono, per Pascal, i piaceri mondani), vincendo si guadagnerà quel bene infinito costituito dalla beatitudine eterna. La scommessa a favore appare già ragionevole nel momento in cui si tratti di una vincita finita di poco superiore alla posta. Essa diventa infinitamente conveniente quando, secondo l'argomentazione di Pascal, la vincita è infinita, quindi infinitamente superiore alla posta. In sintesi, in un gioco dove è necessario scommettere e in cui vi sono uguali probabilità di vincere o di perdere, rischiare il finito per guadagnare l'infinito ha una indiscutibile convenienza.
I termini della scommessa sono stati così riassunti:<ref>{{Cita libro|autore=Nicola Abbagnano
* Dio esiste e io ci ho creduto: <math>+1</math> (ho guadagnato la vita eterna);
* Dio non esiste e io ci ho creduto: <math>0</math> (non ho perso né guadagnato);
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