Lavoro di cura: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 10:
In Danimarca, dove gli uomini lavorano gratis per il maggior numero di ore, le ore di lavoro gratuito maschile sono sempre meno delle ore di lavoro gratuito a carico delle donne norvegesi; la Norvegia è invece il Paese in cui le donne lavorano di meno.
 
Raramente il carico e la responsabilità del lavoro di cura viene condiviso dagli altri familiari. Nella maggioranza dei casi, la presenza di un anziano non indipendente, di un bambino piccolo o di un [[diversamente abile]] in famiglia costituisce elemento di criticità ed emerge con forza la difficoltà di far fronte alla situazione. Le risorse a disposizione (umane ed economiche) influenzano fortemente in una direzione piuttosto che in un'altra. Inoltre, anche quando gli uomini scelgono di incrementare la propria quota di lavoro gratuito, spesso non si fanno carico delle mansioni di routine che rappresentano la gran parte del lavoro domestico, ma selezionano i compiti più gradevoli, come l’accudimento dei figli.
 
Da uno studio statunitense del 2010 sulle caratteristiche del lavoro domestico gratuito svolto da un campione di ricercatori scientifici di entrambi i sessi è emerso che le donne si addossavano il 54% dei compiti di preparazione dei cibi, pulizia e bucato, prolungando di più di dieci ore la durata di una settimana lavorativa che arrivava così a sfiorare le sessanta ore; il contributo dei maschi, invece, non superava il 28%, e il loro tempo lavorativo settimanale aumentava della metà.
 
Questo lavoro svolto dalle donne all'interno della propria famiglia non è un lavoro di mercato, e non è socialmente riconosciuto come tale. La "conciliazione" tra lavoro formale e responsabilità di cura è uno dei fattori che determinano la differenza salariale tra uomini e donne.; Siquesta stimascelta- che,non inscelta Italia,sta impoverendo le donne. percepisconoUn unrecente redditostudio annuodell’Ocse traha evidenziato che il 50divario eretributivo iltra 70%i dellosessi stipendioè mediosensibilmente deglimaggiore nei Paesi in cui le uomini.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/2010/donne-economia/questione-genere/gender-gap-stipendio-minore.shtml?uuid=b0815ce0-2864-11df-800d-74241d6b774c Figliededicano dipiù unotempo stipendiodegli minore]uomini Ilal Solelavoro 24gratuito Ore</ref>di cura. Le donne tendono infatti a dedicare al lavoro formale meno ore degli uomini. Ciò avviene a causa del fatto che il lavoro di cura le porta a privilegiare il [[Contratto di lavoro a tempo parziale|tempo parziale]] e ad essere meno disponibili al lavoro straordinario. Per questo motivo, si stima che in Italia le donne percepiscono un reddito annuo tra il 50 e il 70% dello stipendio medio degli uomini.
 
 
Questo lavoro svolto dalle donne all'interno della propria famiglia non è un lavoro di mercato, e non è socialmente riconosciuto come tale. La "conciliazione" tra lavoro formale e responsabilità di cura è uno dei fattori che determinano la differenza salariale tra uomini e donne. Si stima che, in Italia, le donne percepiscono un reddito annuo tra il 50 e il 70% dello stipendio medio degli uomini.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/2010/donne-economia/questione-genere/gender-gap-stipendio-minore.shtml?uuid=b0815ce0-2864-11df-800d-74241d6b774c Figlie di uno stipendio minore] Il Sole 24 Ore</ref> Le donne tendono infatti a dedicare al lavoro formale meno ore degli uomini. Ciò avviene a causa del fatto che il lavoro di cura le porta a privilegiare il [[Contratto di lavoro a tempo parziale|tempo parziale]] e ad essere meno disponibili al lavoro straordinario.
 
== Note ==