Educatore: differenze tra le versioni

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Si definisce '''educatore''' il professionista che realizza un'azione educativa, ovvero che contribuisce alla crescita umana della persona.
Tale azione può essere esercitata sia attraverso rapporti spontanei, generalmente familiari, sia tramite interventi speciali insieme all’[[educatore professionale]].
<!-- questa fonte non è citata. Nelle pubblicazioni di Lambruschini non è presente una frase simile. Se fosse una citazione di un'intervista o di una pubblicazione di altro autore, prego citare la fonte. grazie --><nowiki> </nowiki>Si dice che l'autorità dell'educatore sia un ''servizio di guida'' che si coordina con la [[Se un educatore è ottimista è portato ad aiutare il bambino a essere anche lui ottimista|''volontà di autoperfezionamento'' dell'educando]]. [[Piero Bertolini]] {{cn|ha messo in evidenza come l'attività dell'educatore si sia attualmente parcellizzata e che pertanto questi si trovi ad operare in modo molto settoriale.}}{{chiarire||chiarire}} L'attivazione negli [[anni 1970|anni settanta]] di corsi regionali e successivamente di corsi universitari, prima nella facoltà di [[Scienze dell'educazione e della formazione|Scienze della Formazione]] e in seguito anche nella facoltà di [[Medicina]], hanno contribuito a dare consistenza alle figure e alle professioni dell'[[educatore professionale socio pedagogico]] e [[Educatore professionale socio sanitario|socio sanitario]].
 
Per esemplificare, esaminando il settore dello sport, si può notare come la tradizionale figura dell'allenatore oggi lavori in squadra con altri educatori che utilizzano strumenti come il ''[[focusing]]'' (focalizzazione dell'attenzione), ''[[goal setting]]'' (formulazione degli obiettivi a breve e lungo termine), ''[[imagery]]'' (rappresentazione mentale di stimoli immaginativi), ''self talk'' (parole stimolo): tecniche descritte da illustri autori quali ([[Eugene Gendlin]], [[Jim Clemmer]], [[Jannerod]], [[Marina Gerin]]). A tal proposito appare interessante la tecnica inversa applicata dalla [[Garaventa]], che non parte dal ''[[mental training]]'' per potenziare la prestazione agonistica, ma organizza una competizione sportiva in modo da avere materiale da supervisionare, ponendosi la finalità di promuovere il benessere personale (gioia nelle relazioni, diminuzione degli stati d'ansia, eliminazione dei sentimenti negativi rivolti verso se stessi).