Blu (azienda): differenze tra le versioni

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Il 15 maggio 2000 Blu attiva i suoi servizi di comunicazione mobile trasmettendo il segnale con rete GSM ([[Global System for Mobile Communications]]) propria a Milano e, grazie ad accordi di [[roaming]] nazionale, con rete GSM di altri operatori in tutta Italia. Primo gestore in Italia e secondo in Europa a lanciare il servizio GPRS ([[General Packet Radio Service]]), è uno dei più veloci ''start-up'' nel mondo delle telecomunicazioni: a gennaio 2001, a meno di 10 mesi dal lancio, Blu raggiunge i 900.000 clienti e a marzo dello stesso anno supera il traguardo del milione di unità. Il 7 agosto 2001, al fine di ampliare l'offerta commerciale, la compagnia telefonica acquisisce la licenza per la telefonia fissa. L'azienda continua la sua crescita: a fine 2001, Blu ha conquistato 1.600.000 clienti - superando così di oltre il 40% le previsioni aziendali - e una quota di mercato sulle nuove attivazioni del 13%.
 
== Chiusura== del gestore
 
Blu - che nel 2000 sceglie di avventurarsi nell'asta per le licenze UMTS ([[Universal Mobile Telecommunications System]]), per poi ritirarsi improvvisamente per mancanza di capitale - vede Mediaset vendere, a fine 2001, le quote in suo possesso a British Telecom e il Gruppo Benetton, quasi contemporaneamente, disinvestire sulla propria partecipazione. L'operatore telefonico entra così in una fase di progressiva smobilitazione: il 6 agosto 2002 il CdA ([[Consiglio di amministrazione|Consiglio di Amministrazione]]) Blu da il via libera al ''break-up'' dell'azienda, optando per la cessione del parco clienti (4% del mercato italiano) e del marchio a [[Wind Telecomunicazioni]] S.p.A., dei ponti radio a Omnitel Pronto Italia S.p.A. (oggi [[Vodafone Omnitel]] N.V., nota come Vodafone Italia), del capitale sociale a [[TIM]] S.p.A. (oggi [[Gruppo Telecom Italia]] S.p.A.) e di altri rami aziendali a [[H3G]] S.p.A. Blu spegne il suo segnale l'8 ottobre 2002.