Francesco Salamone (condottiero): differenze tra le versioni

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In seguito è nota la sua militanza al servizio degli [[Sforza]] e la sua presenza sui campi di battaglia di [[Milano]], [[Novara]] e [[Cremona]] dove ugualmente si distinse.
 
Sulla scorta di lettere di raccomandazione del governo di Parma, nel 1541 fu ricevuto benevolmente da [[Papa Paolo III]], mentre in età avanzata lo si ritrova, nel 1552 presso i [[Farnese]], dedito all'insegnamento di "pratica e disegno delle fortificazioni" al rampollo [[Alessandro Farnese]] figlio di [[Ottavio Farnese|Ottavio]], duca della stessa città di [[Parma]].
 
Fu anche noto come gran seduttore e buonempone, che tra l'altro gli fece conoscere le prigioni romane per alcuni sonetti irriverenti all'indirizzo del Papa. Tra i cavalieri italiani che parteciparono alla [[Disfida di Barletta]] fu senza dubbio il più longevo. Infatti si ritirò dalla vita militare ancora in salute e finì i suoi giorni in vecchiaia, a [[Rorna]], nell'agiatezza dovuta ai denari ricavati (a detta del biografo comasco [[Paolo Giovio]] un gruzzolo di 27.000 scudi).