Seconda guerra dei baroni: differenze tra le versioni

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La '''Seconda guerra dei baroni''' ([[1264]] - [[1267]]) fu una [[guerra civile]] combattuta in [[Inghilterra]] tra le forze di militari di alcuni [[baroni]] ribelli, guidati da [[Simone V di Montfort|Simone di MonfortMontfort]], sesto [[conte]] di [[Leicester]], contro le truppe realiste guidate dal [[Edoardo I d'Inghilterra|principe Edoardo]].
 
Il regno di [[Enrico III]] è ricordato soprattutto per questa "disputa civile", che è stata provocata apparentemente dalle richieste del sovrano di finanze supplementari. Tuttavia fu la manifestazione di un malcontento più generale da parte dei baroni inglesi nei confronti dei suoi metodi di governo, scontento acuito dalla [[carestia]] dilagante.
 
Francese di nascita, Simone di Montfort fu all'inizio uno dei ''parvenu'' stranieri, noti come "consiglieri stranieri di Enrico", detestati da molti. Dopo che sposò senza permesso Eleonora, sorella del sovrano, tra i due nacque un attrito. La crisi fu raggiunta negli anni Cinquanta del [[XIII secolo]], quando il MonfortMontfort fu messo sotto processo per le azioni compiute come luogotenente di [[Guascogna]], l'ultimo possedimento dei [[Plantageneti]] al di qua de [[La Manica]]. Enrico, inoltre, fu coinvolto nel finanziamento di una guerra in [[Sicilia]] in favore del [[Papa]], in cambio di un titolo per il suo secondogenito [[Edmondo Crouchback]], una situazione che adirò molti baroni.
 
Il MonfortMontfort divenne il leader di coloro che volevano riaffermare la [[Magna Carta]] e costringere il re a cedere più potere al Consiglio dei baroni. Nel [[1258]] sette importanti baroni obbligarono Enrico alle [[Disposizioni di Oxford]], che abolirono l'assolutismo della monarchia [[Angli|anglo]][[Normanni|normanna]]: un consiglio di 15 membri avrebbe supervisionato le nomine ministerali, l'amministrazione locale e la custodia dei castelli reali. Il [[Parlamento]] avrebbe controllato il comportamento di questo consiglio. Enrico fu costretto a prendere parte al giuramento collettivo di rispettare questi accordi. L'anno successivo le Disposizioni di Oxford furono integrate e sostituite con le [[Disposizioni di Westminster]], che trattavano anche questioni amministrative e giurisdizionali. Negli anni seguenti l'ostilità tra le due fazioni crebbe ed Enrico ottenne dal papa una speciale esenzione dal giuramento ([[1261]]). Scoppiò la guerra civile: i baroni guidati dal MonfortMontfort e i realisti dal principe Edoardo.
 
Il carismatico MonfortMontfort e le sue forze avevano conquistato la maggior parte del sud-est dell'Inghilterra sin dal [[1263]]
e nella [[battaglia di Lewes]] ([[1264]]) Enrico fu sconfitto e preso prigioniero dalle truppe nemiche. Enrico fu ridotto a re fantoccio e, assieme ad Edoardo, posto sotto stretta sorveglianza. Quindici mesi dopo Edoardo fuggì dalla prigionia e si mise di nuovo alla testa delle truppe realiste, questa volta sconfiggendo il MonfortMontfort, che rimase ucciso, nella [[battaglia di Evesham]], combattuta dal ([[1265]]). L'autorità di re Enrico fu quindi restaurata ([[Dictum di Kenilworth]], [[1266]]-[[1267]]) e le Disposizioni di Westminster cancellate nella parte in cui limitavano l'autorità regia.