Egidio Albornoz: differenze tra le versioni

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===La presa di [[Forlì]]===
L'Albornoz si trattenne ad Avignone solo per poco tempo. Il suo successore in Italia, l'Abate di Cluny, abbandonò i metodi militari per trattare con buoni risultati con l'esperto e valoroso Francesco Ordelaffi. Tuttavia, gli intrighi di [[Giovanni di Vico]] negli Stati Papali e nuove minacce a Roma, richiesero nuovamente la presenza dell'Albornoz in Italia. Il papa gli ordinò di tornare nel dicembre [[1358]]. Immediatamente ricominciò le operazioni contro l'Ordelaffi, i cui tentativi di assoldare [[Konrad von Landau]], detto il conte Lando (o Landi), e la sua [[Grande Compagnia]], furono frustrati da un contratto siglato dal cardinale con il Lando stesso. L'Ordelaffi, dopo un'ultima fortunata operazione militare, fu finalmente costretto a trattare per l'esaurirsi delle risorse il [[4 luglio]] [[1359]], e lo stesso giorno il cardinale prese possesso di Forlì, {{citazione necessaria|insediando nel Palazzo del Comune sia la sua cancelleria sia la propria residenza, comprensiva di una sala consiliare. Che il Cardinal Legato risiedesse proprio in Forlì, dalle lunghe tradizioni ghibelline ed ultima città ribelle al Papa, aveva il chiaro valore simbolico di indicare che il processo di "normalizzazione" dello Stato della Chiesa poteva dirsi compiuto.}}
 
All'Ordelaffi fu concesso di governare come [[Vicariato apostolico|vicario pontificio]] su [[Forlimpopoli]] e [[Castrocaro]]. Intanto, a Roma, durante l'assenza del cardinale, la popolazione aveva formato un collegio di septemviri per coadiuvare nel governo il senatore.