Domenico Troilo: differenze tra le versioni

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Troilo fu nel corpo dell'Aeronautica durante il servizio di leva. Nella [[Seconda Guerra Mondiale]] trascorse due anni in [[Tunisia]], per poi essere trasferito in servizio a [[Venaria Reale]] dove si trovava al momento della dichiarazione dell'[[armistizio]] con gli [[Alleati]].
 
Con l'esercito allo sbando e lasciato senza ordini dal Governo e dal Re che fuggivano a [[Pescara]], tornò in modo rocambolesco presso la sua terra natale. Il [[4 dicembre]] [[1943]] perse la madre, uccisa con una raffica di mitra, per mano delledi [[SS]]unità nazistedella Wehrmacht che fecerosi macchiarono anche undell'eccidio ennesimodi massacroSant'Agata adi [[Gessopalena]].
 
Per evitare di essere rastrellato fu costretto alla macchia, dove iniziò le sue attività partigiane. Confluì, verso la fine del [[1943]], nella [[Brigata Maiella]], fondata dadall'avvocato [[Ettore Troilo]], già segretario di Giacomo Matteotti e convinzioni socialiste, con cui non aveva alcun legame di parentela.
 
Nella Brigata Maiella coprì l'incarico di Vicecomandante e si distinse per eroiche azioni patriottiche e per una eccellente capacità tattica. Durante il conflitto fu ferito due volte, ma nonostante tutto continuò a combattere sino allo scoglimento del corpo, che era stato inquadrato come unità scelta di fanteria da montagna nel II Korpus polacco del generale Wladyslaw Anders.
 
Nel [[2006]] è stato eletto, all'unanimità, presidente della Fondazione Brigata Maiella.