Vita di Galileo: differenze tra le versioni

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Brecht scrisse nei Versuche, a riguardo del suo dramma:
 
''Il pezzo teatrale “Vita di Galileo” (Versuch 19) venne scritto in esilio in Danimarca nel 1938/39. I giornali avevano riportato la notizia della scissione dell'[[atomo]] di [[uranio]] da parte del fisico [[Otto Hahn]] e dei suoi collaboratori.'' <sup id="fn_1-9_back">[[#fn_1-9|9]]</sup>
 
Questa ipotesi sarebbe senz’altro affascinante, in quanto permetterebbe di stabilire un contatto diretto tra una delle tematiche della prima e dell’ultima versione, ma non bisogna per questo lasciarsi tentare da chimere ammaliatrici. La citazione appena portata tenderebbe a instaurare una sorta di consequenzialità tra le nuove scoperte nel campo della [[fisica]] e la figura brechtiana dell’opera: [[Galileo Galilei|Galileo]] sarebbe, nelle intenzioni del suo autore, fin dalla prima versione, il personaggio destinato a esemplificare paradigmaticamente il conflittuale rapporto tra scienziato e società, assumendo, già a partire dalla stesura danese, quella valenza prettamente negativa che gli sarà propria dalla versione americana in poi.
 
Ma Brecht ci conduce qui ad uno di quegli errori di retrospettiva storica a cui si è appena accennato: profilare la divisione dell’atomo di Uranio come punto di partenza o causa scatenante del suo dramma implica l’ipotizzare che lo stesso Brecht ne fosse a conoscenza già prima di scrivere il Galileo. Ora così non è, come ha ottimamente dimostrato C[[hristian Nørregaard]] <sup id="fn_1-10_back">[[#fn_1-10|10]]</sup>. Ci si limiterà qui a ricordare i dati principali, rimandando al suo saggio per una trattazione completa ed esaustiva dell’argomento.
 
Sia Schumacher che Mittenzwei considerano come primo accenno ad un’opera teatrale inerente la vita del grande scienziato italiano del [[XVII secolo]], una lettera della collaboratrice e amante di Brecht, [[Margarete Steffin]], che, il [[17 novembre]] [[1938]], così scriveva a [[Walter Benjamin]]:
 
''Il CESARE deve attendere. Brecht ha iniziato dieci giorni fa ad adattare ad una rappresentazione teatrale il Galileo, che da tempo gli gironzolava per la testa. Ha gia' scritto nove delle quattordici scene e sono tutte molto belle.''<sup id="fn_1-11_back">[[#fn_1-11|11]]</sup>
 
Fino al [[1986]]] questa è stata la versione concordata da tutti, tanto che lo stesso [[Zimmermann]] non esita a citare la versione dello Schumacher nel suo libro sul Galileo brechtiano <sup id="fn_1-12_back">[[#fn_1-12|12]]</sup>. Secondo le ricerche di [[Nørregaard]], però, il primo accenno al Galileo è retrodatabile al [[14 novembre]] [[1938]], quando, sempre in una lettera di Margarete Steffin, questa volta indirizzata al giornalista danese [[Knud Rasmussen]], troviamo scritto:
 
''Qui non succede nulla. Oppure si: Brecht ha quasi terminato in 8 giorni un pezzo su Galileo che e' molto divertente e molto bello […].''<sup id="fn_1-13_back">[[#fn_1-13|13]]</sup>
Se a queste due testimonianze aggiungiamo quella dello stesso Brecht, che nel suo giornale di lavoro, compilato in maniera sistematica a partire dal [[20 luglio]] di quello stesso 1938, in data [[23 Novembre]], aveva segnato
 
''Completata la Vita di Galileo. Tempo utilizzato: tre settimane.'' <sup id="fn_1-14_back">[[#fn_1-14|14]]</sup>
 
I dati non sono concordi, in quanto, prendendo queste citazioni alla lettera, avremmo rispettivamente come data di inizio il 7, il 4 e il 2 di novembre, ma le ultime due date sembrano venire smentite da un’altra lettera di Brecht allo scrittore e sceneggiatore americano [[Ferdinand Reyher]]. I due si incontrarono ripetutamente a [[Copenaghen]] tra il [[28 ottobre]] e il [[4 novembre]] di quel 1938 e tra le altre cose discussero proprio di un “progetto-Galileo”. Secondo questa lettera, la stesura cominciò al ritorno del drammaturgo a [[Svendborg]], il suo primo domicilio in terra danese<sup id="fn_1-15_back">[[#fn_1-15|15]]</sup>. Con ogni probabilità, quindi, la prima pagina del dramma su Galileo Galilei fu scritta tra il 5 e il 7 di novembre, e comunque nella prima settimana di quel mese.
 
Ma il problema non è così facilmente risolto.