Donatismo: differenze tra le versioni
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Il '''Donatismo''' fu un movimento religioso cristiano sorto in [[Africa (provincia)|Africa]] nel [[311]] dalle idee di Donato di Case Nere, considerato [[scisma|scismatico]] dopo le persecuzioni di [[Diocleziano]] dagli ortodossi, condannato dal [[concilio di Cartagine]] del 411 ed estintosi a seguito della conquista [[Islam|islamica]] del [[Magreb]].<ref>AA.VV., ''Dizionario della filosofia «Le garzantine»'', Garzanti ed., Borgaro Torinese (TO) 2002</ref>
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==Restaurazione del donatismo da parte di Giuliano==
L'imperatore [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]], appartenente alla [[dinastia costatiniana]] ma professante l'antica [[Religione romana]], volle interrompere la lotta tra le fazioni del cristianesimo e permettere la libertà religiosa nell'Impero; a tale scopo permise ai vescovi cattolici che erano stati esiliato da [[Costanzo II]] di tornare alle sedi che ormai erano occupate dagli ariani. Lo stesso, dietro loro richiesta, fu permesso ai donatisti, ai quali furono anche restituite le chiese. Messi nuovamente a contatto, i sostenitori delle diverse correnti cristiane scatenarono nuove violenze sia ad oriente che ad occidente.
La rivolta di [[Firmo (usurpatore IV secolo)|Firmo]], un capo mauretano che aveva sfidato il potere di Roma ed assunto il titolo di imperatore ([[366]]-[[372]]), fu, senza dubbio, sostenuta dalla fazione donatista. Nel [[373]] l'imperatore [[Valentiniano I]] inasprì le leggi contro di loro e, successivamente, nel [[377]], l'imperatore [[Graziano]] scrisse al vicario del prefetto, Flaviano, egli stesso donatista, ordinandogli di consegnare tutte le basiliche degli scismatici ai cattolici. [[Agostino d'Ippona]] riportava che vennero incluse nell'ordine anche le chiese che avevano costruito i donatisti stessi. L'imperatore in persona impose a Claudiano, il vescovo donatista di Roma, di tornare in Africa; nel momento in cui rifiutò di obbedire, un sinodo romano lo scacciò ad un centinaio di miglia dalla città. È probabile che il vescovo cattolico di Cartagine, Genetlio, fu l'artefice della morbida applicazione delle leggi in Africa.
==Sant'Ottato==
Il campione dell'
Chiamava Parmeniano "fratello" ed avrebbe voluto trattare i donatisti come come fratelli perché non li considerava eretici. Come altri [[Padre della Chiesa|Padri]], era convinto che solamente [[Paganesimo|pagani]] ed eretici sarebbero precipitati all'[[inferno]]; gli scismatici e tutti i cattolici si sarebbero potuti salvare dopo un periodo di [[purgatorio]]. Questo è un fatto curioso, poiché, in Africa, prima di lui e dopo di lui, Cipriano ed Agostino sostennero che lo scisma era negativo come l'eresia, se non peggiore. Sant'Ottato fu molto venerato, prima da Agostino e, in seguito, da [[san Fulgenzio]]. Scrisse con veemenza, a volte con violenza, nonostante le sue proteste di amicizia. Il suo stile era forte ed efficace, spesso conciso ed [[Epigramma|epigrammatico]]. A quest'opera allegò una raccolta di documenti contenenti le prove della storia che aveva riferito. Questo dossier, certamente, era stato raccolto molto prima, in ogni caso, prima della pace del [[347]] e non molto dopo la data del suo ultimo documento, risalente al febbraio del [[330]]; i rimanenti non sono più tardi del 321, e probabilmente furono raccolti proprio in quell'anno. Sfortunatamente queste importanti testimonianze storiche sono sopravvissute solamente in un singolo manoscritto mutilato, poiché l'originale stesso era incompleto. Il dossier fu ampiamente usato nel [[411]] e venne citato in ampi brani da Agostino, che ha conservato molti interessanti brani che altrimenti ci sarebbero ignoti.
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<references/>
==Bibliografia==
* [[Catholic Encyclopedia]], Volume V. [[New York]] [[1909]], Robert Appleton Company. <!-- si, ma quali pagine? / Vai alla voce, è un dizionario enciclopedico... -->
{{Portale|Cristianesimo}}
[[Categoria:Eresie]]
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