Donatismo: differenze tra le versioni

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{{F|argomento=religione|data=aprile 2008}}
Il '''Donatismo''' fu un movimento religioso cristiano sorto in [[Africa (provincia)|Africa]] nel [[311]] dalle idee di Donato di Case Nere, considerato [[scisma|scismatico]] dopo le persecuzioni di [[Diocleziano]] dagli ortodossi, condannato dal [[concilio di Cartagine]] del 411 ed estintosi a seguito della conquista [[Islam|islamica]] del [[Magreb]].<ref>AA.VV., ''Dizionario della filosofia «Le garzantine»'', Garzanti ed., Borgaro Torinese (TO) 2002</ref>
 
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==Restaurazione del donatismo da parte di Giuliano==
 
L'imperatore [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]], appartenente alla [[dinastia costatiniana]] ma professante l'antica [[Religione romana]], volle interrompere la lotta tra le fazioni del cristianesimo e permettere la libertà religiosa nell'Impero; a tale scopo permise ai vescovi cattolici che erano stati esiliato da [[Costanzo II]] di tornare alle sedi che ormai erano occupate dagli ariani. Lo stesso, dietro loro richiesta, fu permesso ai donatisti, ai quali furono anche restituite le chiese. Messi nuovamente a contatto, i sostenitori delle diverse correnti cristiane scatenarono nuove violenze sia ad oriente che ad occidente. {{citazione necessaria|"La vostra furia", scriveva sant'Ottato, "è tornata in Africa nello stesso momento in cui il [[diavolo]] è stato liberato", poiché lo stesso imperatore ha restaurata la supremazia del paganesimo ed ha permesso il ritorno dei donatisti in Africa.}}
 
{{citazione necessaria|Sant'Ottato, nellenella suesua opereopera, elencava gli eccessi commessi dai donatisti al loro ritorno: hanno occupato le basiliche con le armi, hanno commesso così tanti omicidi che fu inviata all'imperatore stesso una relazione su questi ultimi. Agli ordini di due vescovi, una fazione attaccò la basilica di Lemellef, ne scoperchiò il tetto e lanciò le tegole sui diaconi che stavano intorno all'altare uccidendone due. In Mauretania disordini segnalarono il ritorno dei donatisti. In Numidia due vescovi si avvalsero della compiacenza dei magistrati per scatenare tumulti, espellere i fedeli, ferire uomini donne e bambini. Dal momento che non ammettevano la validità dei sacramenti amministrati dai ''traditores'', quando si impossessavano delle chiese, gettavano l'eucaristia ai cani, ma i cani, impazziti attaccavano i loro padroni. Un'[[ampolla]] contenente [[crisma]] gettata da una finestra fu ritrovata integra sulle rocce. Due vescovi si resero colpevoli di stupro; uno di questi sequestrò l'anziano vescovo cattolico e lo condannò a pubblica penitenza. Tutti i cattolici che poterono forzare ad unirsi a loro furono costretti alla penitenza, anche chierici di ogni rango e bambini, in contrasto con la legge della Chiesa. Alcuni per un anno, altri per un mese, altri ancora solo per un giorno. Nel prendere possesso di una basilica, ne distruggevano l'altare, o lo rimuovevano, al limite ne raschiavano la superficie. A volte rompevano i calici e li rivendevano come metallo. Lavavano i pavimenti, le pareti e le colonne. Non contenti del recupero delle chiese, utilizzavano funzionari pagani per impossessarsi degli arredi sacri e, soprattutto, dei libri (come potevano purificare i libri? Si chiedeva Sant'Ottato), lasciando, spesso, la congregazione cattolica senza libri. Persino i cimiteri furono chiusi ai morti cattolici.}}
 
La rivolta di [[Firmo (usurpatore IV secolo)|Firmo]], un capo mauretano che aveva sfidato il potere di Roma ed assunto il titolo di imperatore ([[366]]-[[372]]), fu, senza dubbio, sostenuta dalla fazione donatista. Nel [[373]] l'imperatore [[Valentiniano I]] inasprì le leggi contro di loro e, successivamente, nel [[377]], l'imperatore [[Graziano]] scrisse al vicario del prefetto, Flaviano, egli stesso donatista, ordinandogli di consegnare tutte le basiliche degli scismatici ai cattolici. [[Agostino d'Ippona]] riportava che vennero incluse nell'ordine anche le chiese che avevano costruito i donatisti stessi. L'imperatore in persona impose a Claudiano, il vescovo donatista di Roma, di tornare in Africa; nel momento in cui rifiutò di obbedire, un sinodo romano lo scacciò ad un centinaio di miglia dalla città. È probabile che il vescovo cattolico di Cartagine, Genetlio, fu l'artefice della morbida applicazione delle leggi in Africa.
 
==Sant'Ottato==
Il campione dell'ortodossizortodossia, [[sant'Ottato]], vescovo di [[Milevi]], compose l'opera ''De schismate Donatistarum'' in risposta a quella del vescovo donatista di Cartagine, Parmeniano, sotto [[Valentiniano I]] e [[Valente (imperatore romano)|Valente]] ([[364]]-[[375]]) (così riportava [[san Girolamo]]). Ottato stesso affermava di aver scritto la sua opera dopo la morte di [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]] ([[363]]) e più di 60 anni dopo l'inizio dello scisma (intendendo la persecuzione del 303). L'opera è sopravvissuta in una edizione diversa, manipolata dopo la consacrazione di [[papa Siricio]] (dicembre [[384]]), con un settimo libro aggiunto ai sei originali. Nel primo libro Ottato descriveva l'origine e l'evolversi dello scisma; nel secondo spiegava le posizioni della Chiesa di Roma; nel terzo difendeva i cattolici dall'accusa di aver perseguitato i donatisti, riferendosi specialmente ai giorni di Macario. Nel quarto libro confutava Parmeniano sul sacrificio di un peccatore. Nel quinto libro dimostrava la validità del battesimo anche se amministrato da peccatori, poiché è sempre conferito da [[Cristo]], essendo il ministro un semplice strumento. Questa è la prima volta che, nella dottrina, la grazia dei [[Sacramento|sacramenti]] viene attribuita direttamente all'''opus operatum'' di Cristo, indipendentemente dalla dignità del ministro. Nel sesto libro descriveva la violenza dei donatisti e la maniera sacrilega in cui avevano trattato gli altari cattolici. Nel settimo libro trattava precipuamente di unità e riunione, tornando sugli episodi legati a Macario.
 
Chiamava Parmeniano "fratello" ed avrebbe voluto trattare i donatisti come come fratelli perché non li considerava eretici. Come altri [[Padre della Chiesa|Padri]], era convinto che solamente [[Paganesimo|pagani]] ed eretici sarebbero precipitati all'[[inferno]]; gli scismatici e tutti i cattolici si sarebbero potuti salvare dopo un periodo di [[purgatorio]]. Questo è un fatto curioso, poiché, in Africa, prima di lui e dopo di lui, Cipriano ed Agostino sostennero che lo scisma era negativo come l'eresia, se non peggiore. Sant'Ottato fu molto venerato, prima da Agostino e, in seguito, da [[san Fulgenzio]]. Scrisse con veemenza, a volte con violenza, nonostante le sue proteste di amicizia. Il suo stile era forte ed efficace, spesso conciso ed [[Epigramma|epigrammatico]]. A quest'opera allegò una raccolta di documenti contenenti le prove della storia che aveva riferito. Questo dossier, certamente, era stato raccolto molto prima, in ogni caso, prima della pace del [[347]] e non molto dopo la data del suo ultimo documento, risalente al febbraio del [[330]]; i rimanenti non sono più tardi del 321, e probabilmente furono raccolti proprio in quell'anno. Sfortunatamente queste importanti testimonianze storiche sono sopravvissute solamente in un singolo manoscritto mutilato, poiché l'originale stesso era incompleto. Il dossier fu ampiamente usato nel [[411]] e venne citato in ampi brani da Agostino, che ha conservato molti interessanti brani che altrimenti ci sarebbero ignoti.
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<references/>
==Bibliografia==
* [[Catholic Encyclopedia]], Volume V. [[New York]] [[1909]], Robert Appleton Company. <!-- si, ma quali pagine? / Vai alla voce, è un dizionario enciclopedico... -->
{{Portale|Cristianesimo}}
[[Categoria:Eresie]]