Evergetismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m controllata
Riga 2:
 
==Antichità==
In [[epoca romana]], la pratica dell'evergetismo era particolarmente diffusa: il privato donava alla [[collettività]], al [[popolo romano]], i propri beni, ristrutturava strade, edifici pubblici, ecc.
 
Sarebbe troppo semplice ridurre, come fanno in molti, il fenomeno a una mera tecnica di creazione del consenso, anche perché la collettività beneficiava effettivamente dei doni.
 
In realtà, se da una parte la finalità di promuovere l'immagine personale non può essere esclusa dalle ragioni che spingevano gli [[evergeta|evergeti]] a tali atti liberali, non si può sottovalutare il legame che, nell'[[antica Roma]], particolarmente in epoca repubblicana, il singolo sviluppava con l'[[Urbe]], in quanto oggetto etico e sociale ([[heimat]]), fondamentale riferimento degli scopi esistenziali di ognuno.
Infatti, possiamo affermare che la beneficenza dei romani fosse rivolta in primo luogo alla città, per ricavarne, come detto, in parte sicuramente prestigio, ma soprattutto perché era intesa come una sorta di obbligo sociale. I poveri ne beneficiavamo in misura assai ridotta: le istituzioni alimentari di [[Nerva]] e [[Traiano]] avevano lo scopo politico ed economico di sostenere la piccola proprietà terriera; le distribuzioni di pane e di altri generi alimentari alla plebe miravano a far sì che questa fosse devota all'imperatore.
 
In questo senso, l'[[evergeta]] donava anche spinto dal senso di responsabilità, legato alla retorica del [[Popolopopolo Romano]]romano, riferimento fondamentale dell'educazione repubblicana, per cui la città altro non era che un'estensione della ''[[familia]]'' e della ''[[gens]]''.
 
==Età contemporanea==