Donna romana (I - II secolo d.C.): differenze tra le versioni

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{{e|come per la voce sulla [[vita quotidiana dei romani]], trattasi di evidente ricerca originale, monograficamente ideata curata da un solo utente.Il titolo è vago e ambiguo, di quale donna romana e di che epoca stiamo parlando?Parliamo delle schiave, delle patrizie, delle vergini vestali o di chi?Devo stigmatizzare l'abitudine, che sembra diffondersi, di fare voci monografiche dedicate a temi di enorme ampiezza, praticamente inesauribili. I contenuti potrebbero essere meglio trattati in voci più specifiche.|20 Maggiomaggio 2008|Antiedipostoria}}
{{WIP open|Gierre|scrivendo|20 maggio 2008}}
'''Le condizioni sociali della donna romana tra la fine del I secolo il principio del secondo''' mostrano che erano ormai molto diverse da quelle dei primi secoli della repubblica. In questo periodo le donne romane godono di una conquistata dignità ed autonomia difesa anche da teorici del femminismo antico come Musonio Rufo nell'età dei [[dinastia Flavia|Flavi]].<ref>cfr. Ch.Favez, ''Un féministe romain: C. Musonius Rufus'', in "Bull. Soc. Et. de Lettres de Lausanne", ott. 1933 pp.1-9</ref>. Molte imperatrici romane di questa età sono meritevoli di quel titolo di ''Augusta'' che fu dato a Livia solo dopo la morte del marito. Grande figura di donna è quella di Plotina, moglie di Traiano che aveva ccompagnato il marito nella guerra contro i Parti e che dopo la morte dell'imperatore aveva così ben disposto le sue segrete volontà politiche testamentarie che Adriano ottenne la successione senza contrasti. Così la moglie di quest'ultimo Sabina, nonostante le malignità su di lei nella ''Historia Augusta'', la si ritrova celebrata in numerose iscrizioni dai suoi grati devoti e in statue che l'avevano divinizzata ancora in vita. Si dice che Adriano fosse in contrasto con lei ma bastò che Svetonio, segretario ''ab epistulis'', le avesse mancato di rispetto che l'augusto consorte intervenisse facendogli perdere in un batter d'occhio il suo incarico.