Papa Fabiano: differenze tra le versioni

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Secondo il ''[[Liber Pontificalis]]'' divise Roma in sette distretti, ognuno supervisionato da un [[diacono]] e nominò sette [[Suddiacono|sottodiaconi]], per raccogliere, insieme ad altri notai gli [[Atti dei martiri]], cioè gli atti delle corti che li giudicarono nei loro processi; inoltre, portò avanti molti lavori nei cimiteri. Fece anche riesumare il corpo di [[papa Ponziano]] dalla [[Sardegna]] e lo fece traslare nelle [[Catacombe_di_Roma#Catacombe_di_San_Callisto|catacombe di San Callisto]] a Roma.
 
Racconti successivi, più o meno veritieri, gli attribuiscono anche altri meriti quali il [[battesimo]] dell'[[imperatore]] [[Filippo l'Arabo|Filippo]] e di suo figlio; il miglioramento dell'organizzazione della chiesa a Roma con l'istituzione di ministri incaricati della trattazione di particolari problematiche scelti tra i [[presbitero|sacerdoti]] del [[clero]] che ne avessero più titolo e merito, i [[cardinale|cardinali]], dal [[lingua latina|latino]] ''incardinatus'', colui che ha titolo per essere tale; l'istituzione dei quattro [[Ordini minori]]; l'ordinazione, nel [[245]], di sette [[Vescovo|vescovi]] incaricati di predicare il [[Vangelo]] nelle comunità di [[Gallia]]: [[San Gatiano di Tours|Gatiano]] a [[Arcidiocesi di Tours|Tours]], Trofimo ad [[Arles]], Paolo a [[Narbonne]], [[San Saturnino di Tolosa|Saturnino]] a [[Arcidiocesi di Tolosa|Tolosa]], [[San Dionigi di Parigi|Dionigi]] a [[Arcidiocesi di Parigi|Parigi]], [[Sant'Austremonio|Austremonio]] a [[Arcidiocesi di Clermont|Clermont]], e [[San Marziale di Limoges|Marziale]] a [[Diocesi di Limoges|Limoges]]. [[San Cipriano di Cartagine|San Cipriano]], vescovo di [[Cartagine]], riportò anche della condanna per [[eresia]] di Privato, vescovo di Lambaesa, in [[Africa (provincia)|provincia d'Africa]].
 
Nel [[249]], però, le cose cambiarono per la comunità cristiana. L'imperatore Filippo l’Arabo venne ucciso nei pressi di [[Verona]] dagli eserciti del suo rivale [[Decio]]. Questi salì al potere con l'idea di un rafforzamento interno dell’[[Impero Romano|Impero]] contro i pericoli esterni derivanti dalle [[Invasioni barbariche|invasione dei barbari]], che premevano sui confini. Secondo Decio rafforzamento interno significava anche ritorno all’antica [[religione romana]], anche se per sole ragioni politiche. Per questo motivo l'imperatore proclamò l'[[Persecuzione_dei_cristiani_nell%27impero_romano#Persecuzioni_di_Decio_e_Valeriano|editto del ''libellus'']], in base al quale, ogni famiglia avrebbe dovuto proclamare solennemente e pubblicamente, attraverso un sacrificio, la sua devozione alle divinità pagane. Dopo questa operazione, ognuno avrebbe ricevuto il libello, un certificato che attestava la sua qualità di seguace degli antichi culti e quindi la sua appartenenza a Roma.