Adriano Tardelli: differenze tra le versioni

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'''Adriano Tardelli''', detto "Il baionetta" [[Careggine|Capanne di Careggine]] [[1896]] - [[Piazza al Serchio]], [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1945]]).
 
Uno degli eroi della [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]], per anni si offrì di guidare decine di persone (Ebrei, Slavi, Rom, oppositori politici, omosessuali) ponendole in salvo oltre la [[Linea Gotica]]. Dopo averle ricevute in casa propria, a [[Careggine|Capanne di Careggine]] nelle [[Alpi Apuane]] - dove era nato e dove viveva con la moglie ed i loro nove figli - ed aver dato loro del cibo poiché, diceva, dovevano essere in forze per la notte, si preparava al difficile e rischioso compito di oltrepassare con loro, in cordata, la linea del fronte, attraversando montagne impervie ma ben note e conosciute, nell'oscurità più totale per eludere le postazioni di controllo tedesche e repubblichine. Una volta poste loro in salvo in territorio alleato, Tardelli era solito far ritorno a casa, sempre attraverso le montagne, prima che facesse giorno.
Arrestato per sospetta appartenenza a banda partigiana, si trovava prigioniero nel carcere di [[Camporgiano]] quando, il 1° febbraio del 1945 venne prelevato per ordine del generale Carloni insieme ad altre cinque persone, anch'esse detenute per motivi politici, e condotto nel comune di [[Piazza al Serchio]], per essere fucilato per rappresaglia dagli alpini della [[Divisione Monterosa]], nei pressi di Cogna, nello stesso luogo dove il 28 gennaio era stato ucciso l’alpino Giuseppe Grigoli, di 19 anni, vittima di un’imboscata.