Ferruccio Botti: differenze tra le versioni

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== Cenni biografici ==
Pronipote di un omonimo ufficiale [[garibaldino]] caduto nella [[battaglia del Volturno]] (sepolto nel sacrario di [[Sant'Angelo in Formis]]), Botti intraprese nel [[1953]] la carriera delle armi. Ufficiale di [[fanteria]] proveniente dal 12° corso dell'[[Accademia militare di Modena]], in servizio sempre in [[Friuli]] (Divisione Mantova, III Brigata missili e Brigata meccanizzata Isonzo), comandò nel 1978-79 il 52° Battaglione [[fanteria d'arresto]] di Attimis (erede dei [[Cacciatori delle Alpi]] e concluse la sua carriera come [[colonnello]] in ausiliaria.
Malgrado il grado modesto, Botti è stato uno dei più importanti scrittori militari italiani per quantità e qualità delle sue opere, tutte in più volumi monumentali, incentrate sulla stretta connessione tra storia militare e pensiero strategico. Attento ricercatore bibliografico, i suoi principali contributi riguardano la storia del pensiero militare, navale e aeronautico (non soltanto italiano) dall'età napoleonica alle soglie del XXI secolo, nonché la storia dei sistemi logistici adottati dall'esercito sardo e poi italiano dal [[1831]] al [[1981]]. Membro della Società Italiana di Storia Militare e del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari, ha collaborato con gli Uffici Storici dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, con il Centro Militare di Studi Strategici e con l'Institut de Stratégie comparéee, nonché con numerosi periodici specializzati (tra cui ''[[Rivista Militare]]'', ''Rivista Marittima'', ''Rivista Aeronautica'', ''Storia Militare'', ''Panorama Difesa'' e ''Stratégique''). La vedova, signora Rosangela Iussa, ha donato la biblioteca militare del marito (5.000 volumi) al Fondo Militare della Biblioteca Civica "Farinone Centa" di Varallo Sesia.
 
== Bibliografia ==