Regno delle Due Sicilie: differenze tra le versioni

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Infatti il Regno sopravvisse fino al [[1860]], quando fu conquistato da [[Giuseppe Garibaldi]] con la "[[Spedizione dei Mille]]" effettuata per conto dei [[Casa Savoia|Savoia]], nell'ultima fase del [[Risorgimento]].
 
L'impresa di Garibaldi stupì i contemporanei, soprattutto per la rapidità delle prime conquiste dei ''Mille'' e per l'enorme disparità (almeno iniziale) delle forze in campo. Garibaldi fu, soprattutto in Sicilia, appoggiato dai contadini (la grande maggioranza della popolazione) con l'obiettivo comune di rovesciare il regime borbonico, perchefonte volevano ladella loro independenzamiseria. Le armate borboniche (100.000 unità) riuscirono a organizzare un'efficace resistenza solo nella parte conclusiva della campagna, con la [[battaglia del Volturno]], nella quale il generale [[Giosuè Ritucci]] diresse valorosamente le truppe, e con l'eroica ultima resistenza dell'[[assedio di Gaeta]], in cui l'esercito napoletano si trovò a fronteggiare anche le armate del [[regno di Sardegna]], giunte nel frattempo (invadendo lo [[Stato Pontificio]], ma senza dichiarazione di guerra), ad affiancare le armate garibaldine, superandole in numero e in armamenti. Circondata, [[Gaeta]] fu sottoposta ad un blocco navale e pesantemente bombardata dal mare e da terra, sino all'inevitabile resa.
 
Il Regno delle Due Sicilie venne annesso al [[Regno di Sardegna]] dopo l'esito di un [[plebiscito]] (il [[21 ottobre]] [[1860]]) contestato, in cui non fu generalmente garantita la segretezza del voto ed al quale partecipò solo una minima parte degli elettori. Nella capitale, ad esempio, si ebbero seggi presieduti da bersaglieri, carabinieri e garibaldini o, come nel seggio della Vicaria e Pendino, anche da esponenti della camorra, che tollerati dal neoprefetto [[Liborio Romano]], "invitavano" gli elettori a votare per l'annessione.