Ponte di Cesare sul Reno: differenze tra le versioni

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I pali avevano lunghezza variabile a seconda della profondità del fiume e furono calati nel fiume con apposite attrezzature, quindi messi in posizione e infissi con dei battipali. La parte che veniva appuntita veniva conficcata nel fondo del fiume, e non si innalzavano perpendicolarmente al letto, ma venivano inclinati in modo che i pali a monte avessero la corrente contro, mentre quelli a valle la avessero a favore. Sul letto del fiume le due gambe del cavalletto avevano una distanza di 12 cm. Una grossa trave teneva unita la coppia di [[pilone|piloni]], completando il cavalletto. Su questa struttura poggiavano travi spesse 60 cm e lunghe quanto la distanza che vi era tra un pilone e l'altro, cioè 5 m. La pavimentazione era costituita di un’intelaiatura di [[legno]] poggiata su tronchi trasversali e ricoperta di tavole.
[[Immagine:Ponte romano sul Reno.png|thumb|500px|center|Schema della struttura del ponte]]
Alla solidità bisognava affiancare l'[[elasticità]], per cui non vennero utilizzati [[chiodo|chiodi]], ma legature in corda. Vennero anche approntate altre opere di rinforzo secondarie: a valle furono fissati altri pali obliqui per aumentare la resistenza alla corrente del ponte, mentre poco più a monte vennero costruite delle palizzate per attutire eventuali colpi subiti da alberi o navi che le popolazioni germaniche potevano lasciare nel fiume in modo cheda danneggiasserodanneggiare il ponte.
 
Il ponte doveva avere una [[carreggiata]] di circa 4 m ed era lungo poco meno di 500 m, con 56 campate di 8 m che costituivano il ponte sul Reno. L'opera secondo Cesare fu completata in soli dieci giorni, anche se pare irrealistico, e probabilmente fu impiegato maggiore tempo.