Coeducazione: differenze tra le versioni

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Con il termine “coeducazione”'''coeducazione''' si intende un progetto [[pedagogia|pedagogico]] formulato per educare insieme i ragazzi e le ragazze al fine di insegnare loro le modalità più idonee per collaborare nel rispetto delle peculiarità di ciascuno dei due sessi. Tale modello educativo viene utilizzato in alternativa a quello della “[[educazione omogenea]]”, termine con il quale si intende l’attività educativa rivolta a gruppi di persone dello stesso sesso. Per quanto riguarda l'attenzione al genere degli alunni, si parla anche di “educazione differenziata”. Con tale espressione si pone l’accento sulla necessità di offrire un servizio educativo diversificato per gli uomini e per le donne al fine di valorizzare le specificità di ciascuno dei due sessi.
 
Tale modello educativo viene utilizzato in alternativa a quello della “[[educazione omogenea]]”, termine con il quale si intende l’attività educativa rivolta a gruppi di persone dello stesso sesso.
In Italia una delle voci più autorevoli sul tema della coeducazione è quella di [[Norberto Galli]]<ref>Norberto Galli. '' Pedagogia della coeducazione ''. Brescia, La Scuola, 1977.</ref>, il quale dopo avere teorizzato negli anni Settanta una giustificazione pedagogica per la scuola mista, che in quel periodo si era diffusa in Italia, recentemente ha preso le distanze da quella che è stata l'applicazione pratica della sua teoria<ref>Norberto Galli. '' Scuole miste o scuole separate? '', in '' Pedagogia e Vita '', n° 2/2007, pp. 9-11.</ref>. Tale presa di posizione coincide con la consapevolezza del fatto che le speranze poste nella scuola mista sono state in parte disattese. Inoltre sono diventati ormai di dominio pubblico i risultati di ricerche internazionali sempre più numerose sui benefici dell'educazione omogenea<ref>Per la Francia vedi: Michel Fize. ''Les pièges de la mixité scolaire''. Paris, Presse de la Renaissance, 2003. Per gli USA vedi: Christina Hoff Sommers. ''The War Against Boys. How Misguided Feminism Is Harming Our Young Men''. New York, 2000. Per la Spagna vedi: José María Barrio Maestre (a cura di). ''Educación diferenciada, una opción razonable''. Pamplona, 2005.</ref>.
 
Per quanto riguarda l'attenzione al genere degli alunni, si parla anche di “educazione differenziata”. Con tale espressione si pone l’accento sulla necessità di offrire un servizio educativo diversificato per gli uomini e per le donne al fine di valorizzare le specificità di ciascuno dei due sessi.
 
In Italia una delle voci più autorevoli sul tema della coeducazione è quella di [[Norberto Galli]]<ref>Norberto Galli. '' Pedagogia della coeducazione ''. Brescia, La Scuola, 1977.</ref>, il quale dopo avere teorizzato negli anni Settanta una giustificazione pedagogica per la scuola mista, che in quel periodo si era diffusa in Italia, recentemente ha preso le distanze da quella che è stata l'applicazione pratica della sua teoria<ref>Norberto Galli. '' Scuole miste o scuole separate? '', in '' Pedagogia e Vita '', n° 2/2007, pp. 9-11.</ref>.
 
In Italia una delle voci più autorevoli sul tema della coeducazione è quella di [[Norberto Galli]]<ref>Norberto Galli. '' Pedagogia della coeducazione ''. Brescia, La Scuola, 1977.</ref>, il quale dopo avere teorizzato negli anni Settanta una giustificazione pedagogica per la scuola mista, che in quel periodo si era diffusa in Italia, recentemente ha preso le distanze da quella che è stata l'applicazione pratica della sua teoria<ref>Norberto Galli. '' Scuole miste o scuole separate? '', in '' Pedagogia e Vita '', n° 2/2007, pp. 9-11.</ref>. Tale presa di posizione coincide con la consapevolezza del fatto che le speranze poste nella scuola mista sono state in parte disattese. Inoltre sono diventati ormai di dominio pubblico i risultati di ricerche internazionali sempre più numerose sui benefici dell'educazione omogenea<ref>Per la Francia vedi: Michel Fize. ''Les pièges de la mixité scolaire''. Paris, Presse de la Renaissance, 2003. Per gli USA vedi: Christina Hoff Sommers. ''The War Against Boys. How Misguided Feminism Is Harming Our Young Men''. New York, 2000. Per la Spagna vedi: José María Barrio Maestre (a cura di). ''Educación diferenciada, una opción razonable''. Pamplona, 2005.</ref>.
 
Non deve confondersi con la coeducazione la cosiddetta “coistruzione”, che invece si pratica nelle classi miste dove non c’è un esplicito progetto di educazione ai corretti rapporti con le persone dell’altro sesso.
 
Per quanto riguarda le realtà extrascolastiche, esistono per esempio gruppi scuot che si ispirano alla coeducazione come l'[[Agesci]]<ref>{{cita web|http://www.agesci.org/|Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani|}}.</ref>, mentre altri si ispirano all'educazione omogenea (chiamandola però “intereducazione”)<ref>{{cita web|http://www.fse.it/|Federazione Scout d’Europa|}}.</ref>.
 
==Note==