Gela (fiume): differenze tra le versioni
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Il '''Gela''' è
Esso nasce nelle montagne poste circa 7 chilometri a nord-ovest di [[Piazza Armerina]] e dopo aver attraversato la fertile [[Piana di Gela|pianura gelese]] sfocia nel mar [[Mediterraneo]] alla periferia est della città di [[Gela]].
Lungo il suo corso di oltre 70 chilometri cambia più volte denominazione: ''fiume di Giozzo'', ''fiume di Nociara'', ''fiume della porcheria'', ''fiume Disueri'', ''fiume di Cassari'' e infine ''fiume Gela''. Il nome "fiume della porcheria" è legato al fatto che il fiume attraversava una zona dove erano ubicati allevamenti di maiali che si pulivano nel fiume che, alla foce, scaricava fanghi puzzolenti. Il nome "Gela", quello con cui è conosciuto e oggi individuato in tutto il suo corso, ha invece un'origine indigena che si riferisce probabilmente alle acque gelide, provenienti dai monti della Sicilia centrale, che lo caratterizzavano.
Durante il suo cammino riceve diversi affluenti dalle zone del piazzese e del mazzarinese, ma i due affluenti più importanti sono il fiume '''Cimia''' e il fiume '''Maroglio'''. Inoltre nel territorio di [[Mazzarino]] esso viene deviato nella grande '''diga Disueri''' realizzata per l'irrigazione della vasta [[Piana di Gela]] e oggi utilizzata anche per l'approvigionamento idrico della città di [[Gela]]. Lungo il fiume Cimia è stato creato un altro grande bacino artificiale: la '''diga Rendo'''.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche, il fiume nel suo tratto iniziale scorre tra i monti che circondano la cittadina di [[Piazza Armerina]] e nel suo piccolo letto risulta quasi in tutti i mesi dell'anno ricco di acque. Scendendo a valle esso viene convogliato nella diga Disueri (che può contenere ben 24 milioni di metri cubi d'acqua) e la sua portata viene quasi completamente eliminata se non fosse per qualche piccolo torrente asciutto per gran parte dell'anno e per gli scarichi agricoli e civili che incontra durante il suo corso. Infatti anche il suo più grande affluente, il Cimia, è stato deviato artificialmente. Più avanti, scorrendo lento sulla pianura, riceve le acque del fiume Maroglio, proveniente dalla zona del [[Caltagirone|calatino]], che un tempo sfociava autonomamente nel [[Mediterraneo]]. Dunque incontra i ruderi della più antica diga di Sicilia, '''Grotticelle''', con una cascatella asciutta nei mesi estivi e in modo sinuoso si dirige verso la zona industriale gelese dove riceve i caldi scarichi del Petrolchimico e sfocia finalmente a mare. Nell'area della foce vige il divieto permanente di balneazione per [[inquinamento]] industriale. Alla foce il suo alveo presenta una larghezza di quasi 50 metri ed una profondità massima di oltre 2 metri (per i primi 1000 metri dalla foce) per poi stringersi e asciugarsi man mano che si allontana dal mare. Una ventina d'anni fa a causa dello straripamento sono stati creati nel suo tratto pianeggiante dei grandi argini in cemento armato ed è stata bonificata l'area adiacente in contrada Betlemme (Gela). Esso viene utilizzato come canale di scarico delle dighe Cimia e Disueri quando queste devono essere svuotate.
Ma il fiume Gela è stato importante nella storia e nella vita delle comunità che attraversa lungo il suo corso. Infatti è stato una delle principali ''vie di penetrazione'' nell'interno dell'isola per le popolazioni preistoriche e greche in quanto anticamente risultava '''navigabile''' per un buon tratto iniziale. Ha costituito con la sua foce, sino ai primi del '900, un ''porto-canale'' di rifugio per le imbarcazioni della flotta peschereccia gelese. E' stato inoltre fonte di sopravvivenza con i suoi pesci e di igiene col suo ''lavatoio''. E' stato fonte di vita per gli agricoltori della [[Piana di Gela]] che nei periodi di siccità andavano a riempire le "quarare" per irrigare i campi di cotone e grano mentre oggi le sue acque convogliate nel bacino artificiale vengono distibuite attraverso il vasto sistema di canalizzazione.
In epoca greca il fiume Gela veniva considerato una divinità e ricopriva un ruolo fondamentale per la vita della grande polis geloa. Oggi con gli scarichi industriali, il brutto panorama circostante e l'incuria dei terreni attorno, risulta offeso per la sua grande storia e per il ruolo svolto nei secoli passati. Meriterebbe più attenzione.
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