Guglielmo di Durfort: differenze tra le versioni

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La sua fama è dovuta soprattutto alla partecipazione alla [[Battaglia di Campaldino]], ove perse la vita colpito all'occhio da un quadrello di balestra mentre stava organizzando la controffensiva, dopo lo sfondamento delle linee guelfe operato dalla cavalleria pesante ghibellina.
 
Il suo corpo fu riportato a [[Firenze]] e sepolto nella chiesa della [[Basilica della Santissima Annunziata|SS. Annunziata]] a testimonianza di un legame spirituale fra il condottiero e il neonato [[ordine dei Servi di Maria]], in quell'epoca grandi sostenitori della causa Guelfa. Come stabilito in apposito testamento al momento della sua partenza per la spedizione contro Arezzo, lasciò gran parte dei suoi averi ai frati per opere di carità, tra le quali un contributo in denaro per le fanciulle senza dote. Il resto lo lasciò ad [[Aimeric de Narbonne]] che, commosso, gli fece costruire il bassorilievo che ancora oggi orna la sua sepoltura e che lo ritrae a cavallo, nell'atto di caricare.