L'Anti-Edipo: differenze tra le versioni

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: ''«Il problema non è mai stato nella natura di tale o talaltro gruppo [d'appartenenza] esclusivo, ma nelle relazioni trasversali dove gli effetti prodotti da tale o talaltra cosa (omosessualità, droga, ecc.) ''possono sempre essere prodotti in maniera diversa''. Contro quelli che pensano "io sono questo, io sono quello", e che pensano ancora così in maniera ''psicanalitica'' (in riferimento al loro passato o al loro futuro), bisogna pensare in termini incerti, improbabili: io non so cosa sono, nonostante tutte le ricerche e i tentativi compiuti, non-narcisistici, non-edipici – nessun pederasta potrà mai dire con certezza "io sono un pederasta". Il problema non è quello di essere in questo o in quell’umano modo, ma piuttosto di diventare inumano, anomalo: non diventare come una bestia, ma disfare l’organizzazione umana dei corpi, attraversare tale o talaltra zona d’intensità dei corpi, ricoprendo ciascuno le proprie zone, e i gruppi, le popolazioni, le specie che li abitano. Perché mai non dovrei parlare di medicina, pur non essendo medico, se ne parlo come un cane? Perché mai non dovrei parlare di droga, pur non essendo drogato, se ne parlo come un uccellino? E perché non dovrei inventarmi un discorso su una qualunque cosa, anche se questo discorso è completamente irreale e artificiale, senza che qualcuno mi domandi a che titolo lo tengo? La droga porta al delirio, perché io non potrei delirare sulla droga? Cosa ve ne fate della vostra "realtà"? Piatto realismo, il vostro».'' (Gilles Deleuze, «Lettera ad un critico severo» in ''Pourparler'')
 
== Edizioni ==
*{{Cita libro
|autore= [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]]
|altri=
|titolo= L'Anti-Edipo
|anno= 1972
|editore= [[Minuit]]
|edizione=
|pagine= pp. 496
|id= ISBN 2.7073.0067.5
}}
 
== Bibliografia ==